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Nella palestra Gymnasium, a Cagliari, si respira il “ben-essere” a 360° gradi. Poca propensione alle nuove tendenze e fedeltà alle discipline classiche.
Qui ho incontrato Alda, classe 1928, 88 anni. Frequenta, tre volte alla settimana, il corso di ginnastica. Un concentrato di forza, saggezza, positività e voglia di vivere.
La sua memoria, custode dei ricordi di una vita intensa vissuta all'insegna della determinazione e della realizzazione dei propri sogni. E' un dono per chi ha il piacere di poterne godere.
In questo tempo di crisi di valori, andrebbe valorizzata e tutelata come risorsa preziosa per le nuove generazioni.
Il racconto di una vita d'impegno, sacrificio e determinazione, in un periodo storico di grandi diffcicoltà economiche e rettaggi culturali diffcili da scavalcare, potrebbe costituire davvero uno spunto di riflessione ed un punto di vista da cui rileggere la propria esistenza.
A fronte di un tessuto sociale che tutto fagocita, cataloga, classifica, giudica, banalizza. In cui i valori di autenitcita', creatività, amore, lealtà e autodeterminazone si mescolano a modelli di comportamento virtuali e poco attinenti alla quotidianità di ciascuno.
Alda si racconta volentiri. Rispolvera il ricordo della sua passione per la lettura, nata fin dalla tenera età e contrastata da una mamma che le rimproverava il consumo di energia elettrica, ma portata avanti e sostenuta da un padre che seppe cogliere l'importanza della sua passione.
Lotto' con forza per poter frequentare la scuola media in un tempo in cui lo studio era un privilegio per pochi e meno che mai per le donne.
Racconta come fosse ieri l'emozione degli esami finali sostenuti a Guspini e del viaggio in carrozza durante il quale il padre garantiva la protezione dal pericolo dei “banditi” imbracciando il fucile.
Parlare con Alda, e soprattutto ascoltarla, è un piacere che non conosce stanchezza e potrei andare avanti per ore.
Indirizzo la conversazione su alcune tematiche dei nostri tempi.
Come ti prendi cura di te e quanto questo incide nella tua vita?
“L'attività fisica non deve mancare. Ne sento proprio il bisogno. Quando mi fermo per la pausa estiva sento la mancanza. 4 lezioni, poi, bastano per rimettermi in carreggiata.La mattina mi sveglio molto presto. Accendo il fuoco e faccio colazione, una fetta di pane con la frutta o con il prosciutto, poi mi attivo per le pulizie. Non ho una badante, la badante seu deu. Mi prendo cura delle mie piante che crescono in un terreno fertile, concimato con gli scarti dell'umido. Poi avvio il pranzo, sempre molto leggero, non deve mancare un bicchiere di vino rosso. La cena, non so cosa sia, la salto da 40 anni.
Cos' hai appreso dalla vita?
“ Mi ha insegnato che si deve perdonare per vivere in pace. Che puoi ottenere ciò che vuoi ma devi essere disposto a fare delle scelte e tanti sacrifici. Qualche volta mi arrabbio ma poi mi sfogo. L'aiuto che si da e che si riceve dagli altri è molto importante, non deve mancare.
A 49 sono rimasta vedova, dopo un problema di salute che ho curato. E' stata dura, 4 figli a cui dare da mangiare, una casa dove stare e il percorso di studi da pagare. Mi sono dovuta reinventare, quel che trovavo facevo. Ho iniziato a fare le punture, quando le siringhe erano di vetro e gli aghi an