Un discorso scevro da contenuti retorici,  essenziale e diretto, proveniente da un uomo che ha mostrato subito di avere a cuore la vita e il destino degli italiani. Per la cronaca, forse non è mai accaduto che un presidente della Repubblica sia stato applaudito con tanta intensità, così com’è successo stamattina a Sergio Mattarella. 

Innanzitutto, il nuovo Capo dello Stato ha tenuto a dire che il presidente della Repubblicadeve essere e sarà un arbitro”. Una dichiarazione che ha suscitato il primo grande applauso, l’inizio di una serie che ha costretto il Sergio Mattarella a fermarsi più volte (almeno 40) in corrispondenza di altri passaggi fondamentali del suo discorso. Riguardo all’imparzialità del ruolo, il  neo presidente ha anche aggiunto (un monito?) che i giocatori comunque hanno il dovere di aiutare l'arbitro con la loro correttezza.

Mattarella, nel suo discorso molto stringato, è apparsa come una persona rassicurante e capace di coinvolgere  probabilmente non soltanto i suoi elettori, ma si spera, da domani, anche tutti i cittadini. Ha fatto una sorta di elenco delle emergenze dell’Italia, a partire dall’esigenza di “recuperare il senso dell’unità del nostro Paese” e la necessità di “rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini”. Il capo dello Stato ha aggiunto che bisogna “garantire i diritti fondamentali perché non si può violare il patto sociale sancito dalla Costituzione”.

Ha parlato anche di corruzione il presidente Mattarella. In proposito, condividendo i concetti, ha citato il Papa ponendo l’accento e richiamando l’attenzione su una frase del Pontefice: ”I corrotti sono uomini di buone maniere, ma di cattive abitudini”.                              

“La corruzione”, ha aggiunto, toglie risorse che potrebbero essere destinate ai cittadini.  

 Sul disagio giovanile, il capo dello Stato si è rivolto ai giovani parlamentari, “che portano speranze, attese  e voglia di cambiare”. Devono operare, però, “senza dimenticare il senso del mandato parlamentare”.

Sul fronte internazionale, Sergio Mattarella ha fatto riferimento all’emergenza terrorismo. “Per fronteggiare minacce globali servono risposte globali”, ha detto il presidente, “non bisogna chiudersi nei confini nazionali”. Sull’Unione Europea ha precisato che essa è “frontiera di speranza politica da rilanciare senza indugio”.

Infine, uno degli applausi più lunghi è stato dedicato ai due fucilieri di marina sotto processo in India. Il presidente della Repubblica si auspica che la vicenda “trovi al più presto una soluzione politica.

Sul piano politico, l'approccio del nuovo Capo dello Stato rispetto ai problemi del paese, evidenziati in una sorta di agenda da tenere costantemente sotto controllo, è sembrato quello di chi non si limiterà a guardare l'attività governativa e parlamentare, ma ha dato l'impressione dell'uomo capace di chiedere il conto per le materie e per le parti di esse che la Carta costituzionale assegna al suo ruolo.