Roma, 1 ago. (Adnkronos/Dpa) - "Il governo italiano ha deciso di offrire ai nostri concittadini presenti a Niamey la possibilità di lasciare la città con un volo speciale per l'Italia. L'Ambasciata a Niamey resterà aperta e operativa, anche per contribuire agli sforzi di mediazione in corso" dopo il golpe nel Paese. Così su Twitter il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Intanto inizierà "oggi" l'operazione di evacuazione dei francesi dal Niger. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri di Parigi, precisando che saranno evacuati "anche i cittadini europei che desiderano lasciare il Paese".

I cittadini francesi saranno evacuati da Niamey, la capitale, "molto presto e in pochissimo tempo", aveva riferito in precedenza il sito di Le Figaro, citando un messaggio dell'ambasciata francese a Niamey in cui si annunciava che "si sta preparando un'operazione di evacuazione per via aerea" dopo il colpo di Stato della scorsa settimana.

Malgrado il golpe, la situazione a Niamey è "molto calma" da domenica pomeriggio. Lo ha riferito il corrispondente dell'emittente francese Bfmtv, Amaury Hauchard, precisando che dopo l'attacco all'ambasciata transalpina non si sono più registrate proteste. "Qui si parla poco di questo sentimento antifrancese di cui si parla invece tanto all'estero", ha proseguito il giornalista. "Ci sono molte persone che ci hanno detto: 'non siete voi i bersagli, è la Francia e il sistema francese. Per voi cittadini nessun problema'", ha aggiunto.

Intanto Mali e Burkina Faso ammoniscono: un intervento militare in Niger sarebbe una dichiarazione di guerra contro di noi. In un comunicato congiunto dei portavoce dei due governi, Abdoulaye Maiga e Jean Emmanuel Ouédraogo, rivolto ai leader della Comunità economica dei Paesi dell'Africa occidentale (Ecowas), si legge: "Avvertiamo che qualsiasi intervento militare contro il Niger equivarrebbe a una dichiarazione di guerra contro Burkina Faso e Mali". E minacciano che, qualora si arrivasse a questo punto, si ritirerebbero dall'Ecowas e adotterebbero misure di "autodifesa in appoggio alle Forze armate e al popolo del Niger".

Entrambi i governi insistono poi sulle "nefaste conseguenze" di un eventuale intervento militare, che potrebbe "destabilizzare tutta la regione" e ricordano quanto avvenne "in Libia con la Nato", causa a loro dire della diffusione del terrorismo nel Sahel e in Africa occidentale. Infine, si definiscono "profondamente indignati e sorpresi" per "l'atteggiamento avventuriero di alcuni leader" della regione e per il loro "desiderio di usare la forza".

Il golpe in Niger "ha ulteriormente complicato uno scenario della sicurezza che stava già peggiorando". E' l'allarme lanciato dal rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite per l'Africa Occidentale e il Sahel, Leonardo Santos Simao, che ha ribadito la condanna del colpo di Stato della settimana scorsa. Dal canto suo, il portavoce di Antonio Guterres, Farhan Haq, ha assicurato che Simao continua a parlare con tutte le parti perché sia ripristinato "l'ordine costituzionale e siano consolidate le conquiste democratiche".