Roma, 7 fa. (Adnkronos) - Due leggi regionali impugnate dal Consiglio dei ministri riunito oggi a Palazzo Chigi. Si tratta della "legge della Regione Sardegna n. 5 del 03/07/2024, recante “Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio e dei beni paesaggistici e ambientali”, in quanto talune disposizioni in materia di energia da fonti rinnovabili, eccedendo dalle competenze statutarie e ponendosi in contrasto con la normativa statale ed europea, violano gli articoli 3, 41 e 117, primo e terzo comma, della Costituzione è stata, altresì, deliberata la richiesta alla Corte costituzionale di sospensione, in via cautelare, dell'articolo; 3 della legge regionale impugnata" e della "legge della Regione Calabria n. 27 del 08/07/2024, recante “Modifiche della legge regionale n. 25/2013 Disposizioni in materia di forestazione”, in quanto talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di ordinamento civile e di coordinamento della finanza pubblica, violano gli articoli 3 e 117, secondo comma, lettera l), e terzo comma, della Costituzione". Lo rende noto Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri.

"Il Governo Meloni, durante il Consiglio dei Ministri di oggi, - senza convocare la Presidente della Regione Sardegna, con spregio dello Statuto Sardo che invece ne prevede il diritto di sedere in CdM quando si trattino temi rilevanti per la Regione - ha deciso di impugnare la nostra legge N° 5 (approvata il 3 luglio scorso) necessaria a fermare la speculazione energetica per un massimo di 18 mesi ea bloccare tutti gli impianti che è possibile bloccare. Una legge voluta dai sardi e votata in Consiglio Regionale che prevede che tutte le installazioni di nuovi impianti di energie rinnovabili, per i quali i lavori non siano già iniziati, siano fermate In queste settimane alcuni hanno giudicato la nostra una legge debole, che non bloccava nulla, inutile, un regalo agli speculatori, che il Governo non prendeva. neanche in considerazione. Colpo di scena. abbiamo ragione noi". Lo scrive su Facebook la governatrice sarda Alessandra Todde.

"Infatti, al contrario, la legge si è dimostrata efficace e di impatto, obbligando il Governo ad impugnarla chiedendone la sospensione immediata visti i tanti reclami ricevuti. In attesa che la Corte Costituzionale si esprima, il lavoro della Giunta non si ferma. La mappa delle aree idonee dovrà essere consegnata entro 180 giorni a partire dal 3 luglio e noi stiamo già lavorando alla sua stesura. Stiamo creando un comitato interno e un ufficio del Piano che si occuperanno di redigere la legge con indicazioni specifiche per le aree idonee. E lo faremo coinvolgendo i territori, le comunità, i sindaci. Inoltre, aggiorneremo il Piano Energetico Regionale, fermo al 2016, e svilupperemo la Società Energetica Regionale. Stupisce che a chiedere l’impugnazione siano state forze politiche - una soprattutto - che in Sardegna si schierano a parole contro la speculazione energetica, mentre a Roma lavorano a testa bassa contro gli interessi regionali. Concludo con un messaggio rivolto al Governo: la Sardegna - che piaccia o no - non accetterà di subire passivamente decisioni calate dall’alto".