Sembra solo una grande soap opera, dove tutto è in funzione di un “Ciak si gira!”, ma il Grande fratello è un format che vanta un successo mondiale. Forse anche perché  spiragli di esilarante spontaneità, come quello di Giucas Casella legato in modo particolare agli abitanti di Ovodda e ai sardi in generale, ci divertono e ci allontanano per un po’ dalla frenesia della quotidianità. Non mancano, però, episodi spiacevoli e antipatici.  Ricordiamo molto bene anche la frase pronunciata, qualche tempo, fa dalla produzione del programma: “Una massa di imbecilli cerebrolesi …”  e le successive scuse prontamente consegnate ai concorrenti.

Insomma, nel bene e nel male, in quella sorta di realtà fittizia tutto è concesso a patto che sia spettacolarizzato. Un mondo a parte che rivela la vera faccia di chi accetta di mettersi a nudo di fronte ad un pubblico pronto a giudicare. Si chiudono relazioni in diretta, come se separarsi dal proprio amore davanti ad una telecamera sotto gli occhi di spettatori curiosi, fosse la cosa più naturale al mondo. Esibire le proprie emozioni,  i sentimenti,  i drammi o le gioie diventa l’unico modo per essere qualcuno. Chi se ne importa, se poi, la parte più intima di noi è in vetrina alla mercé di chiunque? Niente ha importanza perché il successo non ha prezzo…o no?

Ma cosa ci attrae nel vedere liti, effusioni e pezzi di vita raccontati al di là di uno schermo televisivo?

Peter Collett, ricercatore di psicologia a Oxford ha dichiarato che “per gli spettatori, l’attrazione principale del programma è che offre una vicinanza senza precedenti alla vita di altre persone. Inoltre, ciò che affascina le persone in casa [...] è che ci possono sorprendere. Sono un caleidoscopio costantemente mutevole di immagini e questo ci trasforma in detective part-time. Siamo affascinati da altre persone e dalle loro motivazioni”.

Uno studio dell’Università dell’Ohio invece dimostra che chi guarda molti reality show ha numerose probabilità di essere un narcisista. Insomma secondo questa analisi si guarderebbe il Grande Fratello per trovare comportamenti simili ai propri, una specie di egocentrismo che cerca conferma in quello dell’atro. Da sottolineare però che lo studio ha preso in considerazione solo spettatori dell’età media di 20 anni.

Una cosa è certa, il Grande Fratello riesce sempre ad attirare una buona parte di pubblico e anche quando sembra tutto palesemente finto e costruito a tavolino, rimane sempre un programma di intrattenimento leggero e divertente. Si rassegnino  quelli che: “ma davvero guardi il Grande fratello?” la risposta è molto spesso  “si, certo”  e i dati auditel parlano molto chiaro. È fondamentale però per tutti gli appassionati avere altri stimoli, interessi e motivi di crescita anche al di là dei reality.