<font size="3">I Tazenda, trionfatori del concorso di Sardegna Live 'IL SARDO DELL'ANNO 2014', hanno commentato il successo indirizzando un messaggio agli altri concorrenti, ai fans e alla Redazione di Sardegna Live. Il testo, con una dedica speciale, è il seguente:</font>

 « Grazie a tutti coloro che ci hanno votato!

Ci scusiamo con De Cubertain, il cui principio “L’importante è partecipare” è alla base di ogni sana competizione sportiva, ma se di tanto in tanto non neghiamo la nostra debolezza umana di voler vincere per beneficiare del fatto che le persone che ci stimano e apprezzano il nostro operato, la nostra musica, allora possiamo gridare ad alta voce: “Sì!”. Consapevoli di non essere assolutamente i migliori sardi dell’anno (Miss Italia non è mai la più bella, però ci va sempre vicina…) ci fregiamo di essere attivi da più di venticinque anni e di esserci sempre contraddistinti per impegno e amore per il nostro lavoro e per la nostra terra. Il fatto che ciò che facciamo coincida con quello che la gente apprezza è in parte fortuna artistico-genetica, ma in parte meritocrazia pura. Ringraziamo tutti i nostri “elettori” e prendiamo come spunto di ripartenza questo riconoscimento per iniziare un nuovo capitolo della nostra carriera. Dividiamo virtualmente la vittoria con tutti coloro che sono stati in nomination insieme a noi e anche ai sardi meritevoli che non compaiono in questa piccola lista.

Gli angeli del fango: abbiamo seguito la vostra straordinaria impresa con grande emozione. Siete grandi.

Elisa Mocci: complimenti per il tuo difficile lavoro. Non è facile mettere d’accordo sposa, sposo, suocere, invitati… è come scrivere una canzone per tutti. Impossibile.

Fabio Aru: quando abbiamo suonato nella tua Villacidro, nell’intro di Nanneddu meu abbiamo urlato: Vaiiiiiiiiiii Fabiooooooooooo….. e c’è stato un boato.

Francesca Rossi: che la tua missione sia portare la bellezza della Sardegna in giro per il mondo.

Gigi Riva: non crediamo che sia un premio reale, ma se fosse e tu lo volessi, te lo consegneremmo volentieri.