Trasferta all’insegna dell’amicizia e della divulgazione delle nostre tradizioni, quella del coro polifonico Ghentiana e del gruppo folk di Ruinas, ospiti recentemente a Genova del circolo Sarda Tellus, in occasione dei festeggiamenti della Madonna di Bonaria.

La giornata di sabato 22 ottobre è stata caratterizzata dalla calorosa accoglienza della comunità dei sardi residenti nel capoluogo ligure e dall’entusiasmo con cui i ragazzi e le ragazze di Ruinas hanno contraccambiato l’ospitalità prima dell’esibizione serale con un sobrio quanto applaudito concerto diretto dal maestro Gianni Puddu e le coinvolgenti danze al suono dell’organetto di Maurizio Setzu.

Tanti i conterranei che hanno raggiunto Genova anche dalle località vicine. Molti di Ruinas persino da Milano e Torino.

Domenica 23, messa solenne officiata dal parroco don Roberto Marongiu, originario di Riola Sardo. Il coro Ghentiana ha accompagnato la celebrazione eucaristica con brani di grande significato interiore quali deus ti salvet Maria e is coggius in onore della Madonna di Bonaria.

Alla funzione religiosa ha fatto seguito il pranzo sociale, in un contesto di euforia e di soddisfazione in cui i tanti sardi del circolo Sarda Tellus e gli artisti ospiti di Ruinas si sono ritrovati insieme per brindare e festeggiare, ancora con canti e balli, all'insegna dei valori legati a comuni vincoli identitari. Da sfondo, in un clima di grande festa, la partita del Cagliari. La quale ha coinvolto anch’essa in un rapporto di appartenenza che pure lo sport contribuisce a esaltare.

Visibilmente soddisfatta, al termine di due giorni profondamente coinvolgenti tra spettacoli e incontri svoltisi lungo il percorso dei nostri valori e tradizioni,  la presidente del circolo, Lucia Cireddu, originaria di Gonnesa, ha dichiarato: “L’incontro con i nostri amici di Ruinas ha rappresentato una bellissima quanto straordinaria esperienza. Sono rimasta colpita anche dalla partecipazione di tantissima gente nei due giorni di festa, in particolare durante il concerto in teatro e la messa solenne”.