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Nei sogni di ogni donna c’è un vestito bianco e una fede al dito, il vento che accarezza i capelli, un cuore incapace di trattenere tanta felicità.
Nei sogni di ogni donna c’è il canto di un bambino, un respiro di tenerezza da sussurrare, un destino da disegnare per lui.
Nei sogni di ogni donna non c’è spazio per la brutalità degli esseri umani, per coloro che sporcano i sogni, per tutti quelli che non si arrendono all’idea di un rispetto dovuto. Sempre!
Marta aveva 27 anni e qualche ricordo nel cassetto.
Lascia più di una lacrima sul comodino, perché la sera, prima di dormire, si piange di più.
Marta guardava alla vita, come un faro guarda al mare, perché prima o poi dalla linea che segna il confine tra il mare e il cielo, qualcosa di bello può sempre arrivare.
Marta si nutriva del calore degli amici, gli stessi che avrebbero voluto proteggerla, che si sentiranno per sempre privati di lei che poteva ancora essere e non sarà più.
Marta vivrà nel dolore dei suoi cari, che non troveranno mai conforto nel futuro, perché il tempo aggiusta ma non restituisce, trascorre ma non ripara i cuori trafitti a metà.
Marta è tutte le donne che hanno solo la colpa di essere tali, dentro un mondo di pochi bastardi… che sono sempre troppi… che esercitano nei loro confronti ogni forma di violenza.
Marta è una luce che si spegne, così come si oscura il sogno di ogni donna privata della sua libertà, della sua dignità, della sua vita.
Con l’amaro nel cuore.
Giuliano Marongiu