Ho sentito alla radio che a Lampedusa il Presidente del Consiglio si sarebbe inginocchiato e avrebbe chiesto scusa. Scusa a nome dell'Italia immagino. Dopo il rimprovero papale alla vergogna, non si capisce bene a chi indirizzato, adesso arrivano queste incomprensibili scuse.

Ma cosa dovremmo fare di più? Predisporre una linea giornaliera della Tirrenia Tripoli-Marsala? Cancellare qualsiasi norma di regolamentazione degli ingressi?

Ci sarebbero parecchi motivi per presentare delle pubbliche scuse da parte di questo governo, questo mi pare davvero l'ultimo. I morti di Lampedusa sono una tragedia per riflettere, magari a livello europeo, in modo non superficiale sulle cause del problema e sulla sua gestione, ma le scuse non c'entrano niente.

Non è che questi disperati sono morti perché l'ingresso clandestino è un reato.

Non è che è colpa nostra se tutti i centri di accoglienza sono strapieni, anche perché molti non facendosi identificare restano lì. Non è colpa nostra se gli altri paesi europei ce li spediscono indietro o chiudono le frontiere. Non è colpa nostra se l'ONU e le sue burocratiche organizzazioni sono inutili. Non è colpa nostra se i soldi dei poveri dei paesi ricchi finiscono ai ricchi dei paesi poveri.

E basta con questi immotivati sensi di colpa!

Mariano Muggianu

Sindaco di Triei