Caro Renato
te ne sei andato via, all’improvviso, senza fare rumore. Che peccato!

Sei stato buono e disponibile in ogni circostanza e io voglio ricordarti così.


Ho letto le parole toccanti di Marco, il nostro regista, scritte per te. C’è tutta la verità che ti appartiene. 

Gli studi televisivi e le piazze con i riflettori accesi sono stati gli spazi che abbiamo condiviso tutte le volte che il nostro lavoro ci ha portato tra la gente. 

Tu eri li, sul lato sinistro della telecamera che mi inquadrava, sul lato destro del palco che mi vedeva correre e comunicare.

Attento e discreto, qualche volta assorto ma sempre presente!
Hai accolto gli ospiti che io invitavo nelle trasmissioni e li hai salutati indistintamente, prima che riprendessero la strada del ritorno.

Tutti hanno un ricordo, un’immagine positiva di te. 

Amavi stare tra la gente, amavi tanto questo strano mondo dello spettacolo che sempre generoso non è.

Mi dispiace tanto pensare che non ci sei e pensare che quando le luci della diretta si riaccenderanno, non ci sarai più tu a darmi il via, a contare i tempi tra una pubblicità e l’altra che io non rispettavo mai. 

Mi mancheranno i tuoi giudizi che mi hanno sempre promosso. 

Mi dicevi: “Bella puntata, Giuly!” ed era il tuo modo per farmi andar via contento, per dimostrarmi il tuo sostegno e la tua stima.

Grazie per la tua passione vera, per il rispetto verso i tuoi colleghi, per il bene che mi hai voluto.

Abbraccio forte la tua famiglia, di cui tanto andavi orgoglioso.
L’ultima foto che hai postato su Facebook è quella che accompagna questa mia lettera per te e ad osservarla ora sembra quasi la premonizione di un viaggio, di un sereno addio.

Ritrae una porzione di mare che guarda verso l’infinito e una scritta che rivela il tuo grande amore per questa città: “Il nostro meraviglioso Poetto di Cagliari”.

Sapremo come ricordarti, come tenerti dentro di noi.