Morire senza sapere che fine hanno fatto i propri figli decenni prima è sicuramente uno dei dolori più grandi che due genitori possano sopportare.

Cinque figli svaniti nel nulla senza apparenti motivi: è il caso della famiglia Sodder (di origini sarde in quanto il cognome originario era Soddu) che fece molto scalpore nel 1945, anno in cui si verificarono i misteriosi e drammatici fatti.

Ci troviamo a Fayetteville, piccolo borgo della Virginia, dove la famiglia, composta dai 2 genitori più 10 figli, viveva dal 1930. Il padre, George, trasportava carbone nelle miniere della zona; la madre, Jennie, era una casalinga con un bel daffare a casa. I figli di George e Jennie avevano età comprese tra i 3 e i 23 anni e il più grande era arruolato nell’esercito al momento dei fatti.

I FATTI. Era la notte di Natale dell’anno 1945, fuori nevicava e non si respirava di certo un’atmosfera festosa, considerata l’imminente fine della Seconda Guerra Mondiale che aveva portato devastazione, morte e povertà.

A casa dei Sodder però, visto che erano presenti numerosi bambini, si festeggiava comunque il Natale: i piccoli in serata aprirono i regali e ricevettero dai genitori il permesso di andare a letto più tardi del solito, a patto di mettere in ordine tutti i giocattoli.

I genitori andarono quindi a letto prima dei figli e, verso mezzanotte, ricevettero una macabra telefonata a cui rispose Jennie: dall’altra parte della cornetta, una voce chiese di qualcuno sconosciuto ai Sodder, poi immediatamente si sentì una fredda risata.

Jennie, pensando a qualche scherzo, riagganciò e decise di tornare a letto, accorgendosi in quel momento che le finestre erano misteriosamente aperte e che la porta d’ingresso non era stata chiusa bene. Senza pensarci troppo, chiuse tutto e se ne tornò a letto ma verso l’1,30 udì uno strano rumore sul tetto e subito dopo lei e il marito percepirono odore di bruciato.

Uscirono dalla stanza e si accorsero che tutta la casa stava andando a fuoco. In fretta e furia radunarono i loro 4 figli che dormivano nel loro stesso piano, li portarono fuori e si resero conto che mancavano all’appello gli altri 5 bimbi. La porta d’ingresso era lambita dalle fiamme quindi George non poté entrare, cercò quindi la sua scala per arrampicarsi fino al soffitto ma era misteriosamente sparita.

Mentre la loro casa veniva divorata dalle fiamme davanti ai genitori impotenti e disperati, i vicini chiamarono i pompieri che arrivarono nelle prime ore del mattino e spensero l’incendio. Della casa dei Sodder non era rimasta che cenere.

LE INDAGINI. La polizia ipotizzò che il rogo fosse stato causato da un corto circuito ma George non credette mai a questa versione in quanto l’impianto elettrico era nuovo, inoltre erano stati tagliati i cavi del telefono, forse per evitare di chiamare i soccorsi? E allora come mia i Sodder avevano ricevuto una telefonata a mezzanotte?

Il mistero si infittì quando venne scoperto che i corpi dei 5 figli mancanti non erano andati a fuoco con l’abitazione, erano letteralmente spariti nel nulla: nessuno li aveva salvati e gli eventuali resti non vennero mai più ritrovati.

I GENITORI NON SI ARRENDONO. La polizia chiuse il caso dichiarando deceduti i 5 piccoli Sodder, ma George e Jenny non si dettero per vinti e nel 1949, con alcuni volontari, lui tornò sul luogo dell’incendio per setacciare il terreno, trovando alcuni pezzi di organi e ossa umane.

Dopo le analisi fatte in laboratorio, i resti degli organi furono etichettati come pezzi di carne di manzo, gettati sul terreno forse per depistare le indagini, mentre le ossa come appartenenti alla mano di un ragazzino di 14-15 anni, l’età di uno dei figli dei Sodder. Anni dopo, le ossa furono rianalizzate e si scoprì fossero esenti da segni di bruciature, quindi non potevano appartenere a qualcuno morto nell’incendio.

Nel 1951, i coniugi decisero di offrire un premio in denaro, prima 5000 dollari poi 10.000 a chiunque avesse risolto il mistero che ormai non li faceva più vivere, così vennero fuori le più disparate teorie: dall’autista di autobus che affermò di aver visto delle “palle di fuoco” fuori da casa dei Sodder poco prima dello scoppio dell’incendio, alla signora che giurò di aver avvistato i 5 piccoli in un’automobile che si era allontanata con loro a bordo fino a chi raccontava di averli visti in diversi hotel. Nel frattempo, un bizzarro individuo fu sospettato ma mai arrestato, per aver rubato la scala che impedì a George di salvare i suoi figli, e per aver tagliato i cavi telefonici.

LO ZAMPINO DELLA MAFIA. La spiegazione più plausibile alla sparizione dei 5 figli fu quella del rapimento: già da tempo, nella zona, si era a conoscenza di una macabra tratta di bambini su cui la polizia purtroppo chiuse un occhio.

Un paio di mesi prima del tragico Natale, un uomo si presentò alla tenuta dei Sodder chiedendo a George di firmare una polizza sulla vita e che, se avesse rifiutato, i suoi figli sarebbero scomparsi e la sua casa sarebbe stata distrutta.

È importante tenere a mente che George lavorava nel campo del trasporto di carbone, business che faceva gola alla mafia siciliana che si era ormai installata negli Stati Uniti, così come è importante ricordare che la famiglia Sodder era anch’essa, come la mafia di origini italiane, e più precisamente sarde. Qualcuno pensò che i bambini fossero stati portati proprio in Sicilia dopo il rapimento.

LA FOTO MISTERIOSA. Nel 1967, i coniugi Sodder ricevettero per posta la foto di un ragazzo dalla fisionomia italiana e dal modo di vestire tipico della Sicilia del tempo, con scritto sul retro: “Louis Sodder. I love brother Frankie. Ilil boys. A90135”. Il codice numerico è casualmente proprio il codice postale di Palermo.

I Sodder credettero che il giovane della foto fosse il loro figlio Louis ormai cresciuto, ma per esserne sicuri assunsero un investigatore privato che scomparve improvvisamente andando a rendere ancora più fitto il mistero.

UN MISTERO ANCORA IRRISOLTO. Ad oggi l’identità del ragazzo della foto è ancora sconosciuta così come la fine che fecero i 5 bambini: George morì nel 1969 mentre Jennie nel 1989, senza sapere mai più niente dei propri figli e continuando a pensarci fino al loro ultimo respiro.