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Aveva la voce rotta da un pianto commosso che si faceva carico di tutte le paure e le insicurezze di un padre di fronte alla condizione del figlio malato di leucemia a 9 anni.
Quella telefonata mi è rimasta nel cuore, marchiata a fuoco nella memoria. Quando chiamai Paolo Carboni di Orotelli trovai un uomo gentile e garbato, quasi sorpreso per l'attenzione che la stampa stava dedicando alla storia del suo piccolo figlio, Andrea, che nel 2010 si era ammalato (aveva appena cinque anni) di un male difficile da capire ed accettare.
Al fianco di Paolo, a combattere con lui, Monica, la sua donna coraggiosa e madre di Andrea che assieme al marito ha portato per anni la croce di una vicenda difficile da spiegare a parole.
Certe storie ti rubano il cuore e quella del piccolo Andrea, “il mio bambino forte”, come lo definiva Paolo, era una di quelle che aiutano a capire e dare il giusto valore alle cose. Da allora, i Carboni, non li avevo più sentiti e non avevo più avuto loro notizie, la loro storia fra mille altre, dei loro giorni e delle loro battaglie avevo perduto il filo.
Ieri sera, prima di andare a dormire, un messaggio letto sul web mi ha fatto tristemente capire che Andrea non c’è più. Il piccolo bambino forte volato via, in cielo, a regalare un sollievo di nuvole allo struggente e tenero pianto di mamma e papà.