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I libri di storia ci insegnano che gli eserciti sono stati sempre costituiti per la guerra. Le conquiste sono sempre state infatti il punto fermo nelle intenzioni dei grandi imperatori, Re, o capi popolo del momento. Con il secondo conflitto mondiale si è tracciato uno spartiacque nella storia delle guerre. Il terrore irrorato dalle bombe di Hiroshima e Nagasaki è ancora sotto gli occhi di tutti i governanti del mondo, anche quelli più guerrafondai e aspiranti conquistatori.
Ecco, la paura, è forse questo il sentimento che spinge oggi il mondo verso la pace. Che piaccia o non piaccia infatti da sempre l'uomo è un conquistatore per indole umana. Cosi è nell'accumulare sempre più averi, cosi nel acquisire maggior potere, cosi nella brama di conquista di nuove terre e relative risorse su cui mettere le mani.
Nel 1945 nasce l'ONU, il quale sostituendo l'obsoleta Società delle Nazioni che ancora permetteva la guerra, sancisce con la sua Carta istitutiva il divieto all'uso della forza dei paesi membri e l'inviolabilità delle loro frontiere. Da allora le nazioni unite, nelle quali confluiscono quasi tutti i paesi del mondo, agiscono per il mantenimento della pace.
Ma è sufficiente un proclama scritto per fermare sul nascere la brama di conquista del dittatore di turno? Anche il pacifista più esaltato capirà che senza gli eserciti ciò non è possibile. Come nell'educazione dei piccoli un sano sculaccione può essere educativo e permette di stabilire un'autorità genitoriale che indica al bambino una linea guida che diventerà un valore morale da adulto, cosi anche negli equilibri internazionali una forza usata con sapienza sarà il giusto baluardo per salvaguardare quella pace che tutti auspichiamo senza false demagogie o fumo negli occhi. Solo scansando il fumo infatti potremo capire che anche l'Italia degli F35 non pensa alla guerra ma alla pace.
Il colonnello capo dell'ufficio stampa, di stanza a Cagliari, afferma che la domanda più ricorrente che i giovani gli rivolgono è: “cosa producete voi?” La risposta è chiara: “sicurezza e pace”. Senza l'autorevole presenza di un esercito addestrato e preparato, cosi come anche in Italia si sta formando in questi ultimi anni, qualunque oratore di piazza, convinto che solo lui sia nella ragione, potrebbe scatenare un invasione che finirebbe nel sangue.
E' significativo pensare ad esempi lontani come quello del mondo islamico o russo, ma anche quelli vicini come il grillo di turno. E' purtroppo l'indole umana che spesso porta a voler prevalere sul prossimo anche solo con le idee. Per tale motivo un'istituzione, che auspichiamo sia sempre e solo un deterrente e solo nella peggiore delle eventualità una protezione, dovrebbe essere sostenuta e nel caso migliorata, a dispetto di chi quel fumo dagli occhi proprio non riesce a scansarlo...