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Paolo Angeli vola a San Francisco. Il concerto al SFJAZZ Center del talentuoso chitarrista ed etnomusicologo cresciuto a Palau, fissato per domani, è sold out. Si tratta della prima tappa del tour internazionale dell'artista. Nei suoi album e nei live, spiega l'artista, emerge "la necessità di ampliare la tavolozza di colori della chitarra". Accompagnato dalla sua "chitarra sarda preparata", strumento orchestra a 18 corde da lui ideato e che ha evoluto in un nuovo modello, realizzato nella liuteria Micheluttis di Cremona, nella sua musica Angeli fa dialogare sonorità della tradizione sarda e nord africana, jazz, flamenco, post rock, musica contemporanea.
"La frequentazione costante della musica sarda - racconta - mi ha permesso una conoscenza approfondita dei repertori di tradizione orale, sia legati al canto a chitarra, sia nei canti della settimana santa". Un progetto di concerti triennale, dove proporrà un'antologia di brani dai suoi ultimi quattro album da solista in un itinerario che toccherà Sud America, Asia e Canada. Dopo il doppio set a San Francisco, il tour prosegue a Portland al Jack London Revue (27 gennaio) e Seattle per Abbey Arts (28 gennaio).
Poi tornerà negli States a maggio e ottobre. Il tour negli americano anticipa una serie di concerti in Italia tra febbraio e marzo, nei club, "in spazi in cui si ha un contatto diretto con il pubblico". Tappa anche a Cagliari, il 23 febbraio, al Teatro del Conservatorio. "Da sempre la mia dimensione più congeniale è la dimensione live - rivela -, mi permette di esplorare il materiale composto donandogli una prospettiva tridimensionale attraverso l'improvvisazione. Mi gratifica che, nonostante la difficoltà che il mondo sta attraversando in questo momento storico, la musica costituisca ancora un veicolo di pace e condivisione tra popoli di diverse latitudini", conclude il musicista.
Foto Instagram: @paoloangeliofficial