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Non si è suicidata: Giada Zanola è stata uccisa e sarebbe l’ennesima vittima di femminicidio. Secondo gli inquirenti sarebbe stato il compagno, Andrea Favero, a farla precipitare giù dalla ringhiera per almeno 15 metri sul cavalcavia che si affaccia sull’A4, prima che il suo corpo venisse travolto da un tir.
Non solo il 39enne l’avrebbe quindi trattata peggio di come si trattano i sacchi della spazzatura, ma avrebbe anche messo in atto una messinscena per depistare le indagini.
Mentre la sua compagna 33enne moriva in modo ignobile alle 3:30 del mattino, Favero se n’è tornato a casa a dormire e la mattina dopo, verso le 7:30 ha mandato dei messaggi sia al telefono di Giada che a quello di un'amica di lei facendo finta di non sapere dove si trovasse.
Sono stati i lividi sulle braccia, segni di una lite o di un tentativo di difesa, del 39enne a insospettire subito gli inquirenti che lo hanno fatto diventare il principale sospettato. Durante il lungo interrogatorio, come riporta oggi Il Corriere, sono venuti alla luce dei dettagli che lo hanno fatto portare al fermo per omicidio volontario aggravato.
Favero ha parlato di un “vuoto” che non gli “permette di mentalizzare la scena”, e afferma di non ricordare cosa è successo sul cavalcavia, ma ha ammesso si trovassero assieme, così com’è stato registrato dalle telecamere di videosorveglianza.
La relazione tra i due, che hanno un figlio di 3 anni, pare fosse ormai giunta al capolinea, tanto che Giada aveva “annullato il matrimonio previsto per il prossimo 21 settembre, con tanto di vestiti, anelli e partecipazioni già pronti”. Da mesi “vivevano come separati in casa” e pare che Giada avesse iniziato a provare una simpatia per un altro uomo.
Un altro motivo per cui Giada aveva deciso di annullare le nozze era la recente e dolorosa morte della madre, avvenuta dopo una malattia lo scorso 30 dicembre.
“Per via del bambino Giada mi teneva in pugno” – ha detto il 39enne, che ha ha affermato di temere anche per il nuovo impiego di Giada in un distributore di carburante, dove lavorava anche l’uomo con cui pare si sentisse.
Favero pare avesse già manifestato in passato atteggiamenti violenti e un’amica della 33enne, sempre secondo quanto riporta Il Corriere, ha raccontato di aver visto “foto di ecchimosi” e che Giada aveva di lui “paura fisica”.
Oggi, sul corpo della povera ragazza, si svolgerà l’autopsia che dirà se Giada è stata stordita prima di essere buttata giù dal ponte.