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Il Volo trionfa alla 65^ edizione del Festival di Sanremo. E’ la cronaca di una vittoria annunciata e forse anche indiscutibile. L’apparizione dei tre giovani tenori sul palco dell’Ariston ha strappato applausi a scena aperta e senza fine. Il talento c’è e la canzone esplode dalle prime battute musicali: è quella giusta per Sanremo e per la vetta di una classifica che riporta al “classico” un Festival che nasce e deve morire dentro i confini della tradizione popolare italiana.
Ai giovani artisti di casa nostra, che sono stati i primi a firmare un contratto diretto con una major americana, i titoli non mancano, a dispetto di un’età che sboccia. Negli Stati Uniti e in altre parti del mondo sono acclamatissimi e Barbara Streisand li ha voluti nel suo tour del 2012. In Italia mancava la consacrazione, dopo essere stati lanciati come bambini prodigio da “Ti lascio una canzone”, e con Sanremo è arrivata.
Il resto è il racconto di una seconda serata che riporta tutto dentro un contenitore abbastanza insipido, ad eccezione dello charme di Charlize Theron, che illumina l’Ariston con gli occhi e il sorriso, e della trasgressiva Conchita Wurst, con barba “destabilizzante” e una bella canzone.
L’apertura, con le Nuove Proposte sul palco, premia Enrico Nigiotti e i Kutso e boccia Chanty e Kaligola, giovane di origini sarde. Inizia la gara dei Campioni con Nina Zilli che odora di naftalina mentre canta “Sola”. Più marcata l’esibizione di Marco Masini, di casa a Sanremo, che esce fuori dal suo genere con “Che giorno è”, confermando le sue doti da interprete con l’anima. Kekko dei Modà ha confezionato per Anna Tatangelo una canzone su misura, che la classifica parziale di fine serata non premia e che invece scalerà le classifiche di vendita. Il ritorno di Raf lo posiziona là dove lo avevamo lasciato: niente di nuovo tra le api che affollano “Come una favola”.
Da super ospite, e non si capisce cosa abbia di eccezionale da non essere in gara con gli altri, sale sul palco Biagio Antonacci, che stona e non ripete l’effetto “Ferro” della sera prima. Nessuno si alza in piedi e gli applausi sono quelli “dovuti”. Alla fine rende omaggio a Pino Daniele con “Quando”. Sui passi di danza si onora anche il ricordo di un altro grande artista: si scaldano i cuori quando si sente la voce di Mango con “Lei verrà”.
La classifica provvisoria non premia Irene Grandi, una delle grandi interpreti della canzone italiana, che abbandona la sua vena rock per quella più pop. Ci si chiede cosa ci facciano tra i Campioni di Sanremo Lorenzo Fragola e Moreno, così diversi tra di loro quanto inutili. Biggio & Mandelli cercano di colorare la scena con la proposta pacchiana di “Vita d’inferno”.
Cercano di emulare Cochi & Renato senza riuscirci. Arriva Bianca Atzei, attesissima. Nonostante la “firma” del solito Kekko il brano non convince al primo ascolto e la Giuria boccia la cantante sarda. Deludente la performance di Angelo Pintus, che spreca la grande occasione del Festival di Sanremo con un monologo decisamente di tono minore rispetto al talento che ha e che ha dimostrato in altre occasioni.
Questa sera cantano Nuove Proposte e i Campioni si cimentano negli omaggi canori presi in prestito dalla storia della canzone italiana. Staremo a vedere.