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Il caso di Giulia Tramontano, la 29enne incinta di 7 mesi uccisa a Senago dal fidanzato, continua a sconvolgere l’Italia, in particolar modo per i dettagli agghiaccianti che emergono dagli interrogatori ad Alessandro Impagnatiello, reo confesso e ora in carcere con l’accusa di omicidio.
“Ho deciso di ucciderla senza motivazioni - ha detto il 30enne ai pm - ci sto pensando costantemente. La situazione era per me, mi passi il termine, stressante. Questa è l'unica cosa che posso dire, ma non c'era un reale motivo”.
Secondo i pm, Impagnatiello quel tragico giorno voleva colpire anche l'amante, ma lei non l’ha fatto entrare in casa. Un rifiuto che può averle salvato la vita.
Ora, dal carcere di San Vittore dove è rinchiuso, chiede di vedere suo figlio di 6 anni. Ma secondo lo psichiatra Paolo Crepet, se gli fosse permesso, sarebbe un grave errore: “Quel bambino che ha già l’età per capire un ragionamento, va innanzitutto tutelato. E lo si può tutelare soltanto raccontandogli tutta, dico tutta, la verità. Ovvero che suo padre ha ucciso la sua compagna e il suo fratellino, perché di questo si tratta”, dice lo psichiatra a La Stampa.
Secondo Crepet, Impagnatiello chiede di vedere il bambino “con tutta probabilità perché si tratta di una strategia”.