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Il gettito totale di dogane, accise e monopoli arriva a 79 miliardi e 760 milioni di euro nel 2022, in crescita di quasi 10 punti percentuali rispetto al 2021. Parte da qui l’analisi del Libro Blu 2022, il tradizionale report stilato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato che ogni anno fotografa la situazione italiana, con particolare riguardo al comparto del gioco pubblico e legale.
“Un settore, quest’ultimo, che pesa per il 14% sul gettito totale – spiega ai nostri microfoni Valerio Sulfaro, della redazione di Casinosicuro.it – con oltre 11 miliardi e 220 milioni di euro, in crescita rispetto agli 8,41 mld del 2021, il comparto giochi si piazza quarto dietro alle dogane (27 mld), i prodotti energetici (19 mld) e i tabacchi (14 mld)”. Basta questo dato per capire il ruolo del gambling nell’economia italiana. Un settore florido, in costante crescita, che crea occupazione e offre posti di lavoro. Per capire i numeri della filiera possiamo guardare la sezione del Libro Blu relativa agli esercizi con AWP e alle sale VLT: oltre 51 mila i primi, più di 4 mila i secondi, per un totale di poltre 300 mila macchine da gioco sparse per tutto il territorio nazionale. “Strumenti che hanno bisogno di tecnici, di esperti per la manutenzione ma anche di professionisti in grado di crearli, di produrli e di svilupparli”, sottolinea ancora Sulfaro.
A guidare questa classifica è la Lombardia con oltre 8.500 centri, ma numeri importanti si registrano anche in Campania, intorno ai 5.000, e tra Lazio, Puglia, Basilicata e Molise, sopra i 4 mila. E per una filiera terrestre che si riprende, ce n’è una digitale in continua espansione. Aumentano infatti i numeri di conti aperti, aumentano le persone che scelgono di giocare online. La regione che guida la graduatoria dei conti online è la Campania, che da sola rappresenta il 16% del totale, davanti a Lombardia, Sicilia e Lazio. “I dati del Libro Blu 2022 di ADM sono importanti perché mostrano come il gioco in Italia sia diffuso e sviluppato in maniera omogenea in tutto lo stivale – conclude Sulfaro, di Casino Sicuro – con alcune regioni più forti di altre ma solo per un fattore demografico. Per il resto, invece, il gambling è sempre di più un fattore sociale comune a tutta la penisola”.
L’altro dato importante è quello del sorpasso del gioco online su quello fisico, avvenuto a partire dal 2020, l’anno del lockdown e della pandemia, quando si registrarono 49.206 milioni di euro per il comparto a distanza e 39.048 per quello tradizionale. Oggi, quest’ultimo, è in ripresa (62.994 milioni), ma il predominio del web è sempre più forte. Nel gambling con in tutte le cose.