Si è ripetuto ancora una volta a Napoli il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro. E' stato comunicato questa mattina al termine della funzione religiosa, poco dopo le 10:30, ai fedeli che affollano la Cappella del Tesoro di San Gennaro.

Quando l'ampolla è stata prelevata dalla teca dai rappresentanti della Deputazione e dall'abate della Cappella del Tesoro di San Gennaro, monsignor Vincenzo De Gregorio, il sangue era "ancora solido ma in fase di scioglimento".  

Nel corso della celebrazione, monsignor De Gregorio ha detto: "C'è sempre il rischio che San Gennaro diventi pizza e mandolino, feticcio per avere fortuna - ha detto monsignor De Gregorio durante la celebrazione -. Invece la festa di San Gennaro è esclusivamente in virtù di quello che celebriamo: la morte in croce di Gesù. Chiediamo al martire San Gennaro che la sua testimonianza di vita, fino al sangue, ci tuteli e ci incoraggi". 

Si tratta del terzo "miracolo" dell'anno e viene definito il "miracolo laico", ricordando l'eruzione del Vesuvio del 1631 in cui i napoletani chiesero e ottennero l'intervento di San Gennaro per scongiurare che il magma invadesse la città.