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Giorgio Armani ha ricevuto ieri a Piacenza la laurea honoris causa in Global Business Management dall’Università Cattolica. “Ricevere questa Laurea è stato qualcosa che mi ha toccato profondamente – ha detto lo stilista – E non solo perché mi è stata conferita nella mia amata città natale da un’istituzione io tra le più autorevoli, ma perché è un riconoscimento all’Armani imprenditore, a quella figura che ho dovuto inventare da zero superando, soprattutto all’inizio, momenti di grande difficoltà”.
Nel suo intervento, Giorgio Armani ha ricordato anche uno dei momenti più duri della sua vita, la morte del socio Sergio Galeotti, mancato nel 1985, dieci anni dopo aver fondato con lui la Giorgio Armani. “Lui - ha ricordato lo stilista - si occupava del business e io della creatività, ma il destino mi ha messo a dura prova e, a seguito della scomparsa del mio socio, per far sì che la Giorgio Armani sopravvivesse, ho dovuto occuparmi di persona dell'azienda. Molti pensavano che non ce l'avrei fatta, ma grazie alla mia caparbietà e al sostegno delle persone a me vicine, sono riuscito ad andare avanti: è stato un percorso lungo e a tratti complesso, i momenti difficili li ho superati con l'impegno e la dedizione e il rigore, i valori che ho assimilato in famiglia e che raccomando sempre di seguire per dar forma a ciò in cui si crede, ancora di più oggi che si moltiplicano i successi effimeri perché ciò che chiede impegno - ha sottolineato - dura".
L’Università Cattolica gli ha riconosciuto la laurea “per la dimensione internazionale del marchio, per l'approccio olistico - si legge nelle motivazioni - alla sostenibilità, per la ricerca inesausta di miglioramento e per la consapevolezza della centralità dell'impresa nella creazione di valore condiviso”. Questa laurea è uno dei tanti riconoscimenti che gli sono stati attribuiti, ma nella sua città natale - Piacenza - ha avuto un sapore speciale.