Dietrofront a sorpresa da parte dei Benetton, che aprono all'accordo su Autostrade per l'Italia. Per far sì che Aspi divenga una "public company", serve l'ingresso di Cdp (Cassa depositi e prestiti) con il 51%, oltre che una revisione complessiva della concessione, dai risarcimenti alle tariffe. 

Dopo un lungo consiglio dei ministri, durato sei ore e terminato all'alba, è stato dato il via libera a Cdp per avviare le procedure che porterebbero all'uscita progressiva dei Benetton. Infatti le azioni dell'azienda scenderebbero inizialmente al 10-12%, per poi calare ulteriormente con la quotazione in borsa di Aspi. Alcuni dei punti della proposta transattiva presentata da Aspi in cdm riguardano la "rinuncia a tutti i giudizi promossi in relazione alle attività di ricostruzione del ponte Morandi, al sistema tariffario, compresi i giudizi promossi attraverso le delibere dell'Autorità di regolazione dei trasporti (ART), e i ricorsi per contestare la legittimità dell'art. 35 del decreto legge 'Milleproroghe'", si legge.

Prevista inoltre la "riscrittura delle clausole della convenzione al fine di adeguarle all'art. 35 del dl 'Milleproroghe'", che ha ridotto l'indennizzo in caso di revoca da 23 a 7 miliardi. Pertanto Aspi, che uscirà da Atlantia e riceverà un immediato aumento di capitale (quest'anno causa Covid perderà circa un quarto dei ricavi), in tempo 6-12 mesi dovrebbe essere quotata in Borsa.

Il premier Conte, in risposta ad una domanda sulla vicenda ha commentato: "E' un altro dossier che abbiamo ricondotto alla ragione. Siamo abbastanza soddisfatti". Anche Matteo Salvini, intercettato dall'Ansa all'ingresso del Senato, spiega che la Lega porterà in Aula la sua mozione su Aspi. "Non si sa ancora nulla dell'accordo tra il governo e Aspi - dichiara -. Costi delle opere, chi ci guadagna e chi ci perde. Ci sa tanto di fregatura e vogliamo che siano chiari". Il voto dovrebbe svolgersi la prossima settimana.

La ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha rilasciato a proposito un commento su Twitter: "La soluzione sulla vicenda Aspi del governo tutela l'interesse pubblico di tutti gli italiani e i lavoratori dell'azienda. Ora avanti con gli investimenti già definiti per le infrastrutture e le fondamentali opere di manutenzione per la sicurezza delle nostre autostrade", si legge.

Soddisfatto, dunque, Giuseppe Conte, che parla di vittoria dello Stato e dei cittadini. "Ieri è successo qualcosa di assolutamente inedito nella storia politica italiana. Il Governo ha affermato un principio, in passato calpestato: le infrastrutture pubbliche sono un bene pubblico prezioso, che deve essere gestito in modo responsabile, garantendo la piena sicurezza dei cittadini e un servizio efficiente - si legge sulla pagina Facebook del premier -. Nel cdm di ieri è stata scritta una pagina inedita della nostra storia. L'interesse pubblico ha avuto il sopravvento rispetto a un grumo ben consolidato di interessi privati. Ha vinto lo Stato. Hanno vinto i cittadini", conclude.

Conte spinge perché l'Aspi accetti le condizioni dell'accordo transattivo, "altrimenti non se ne fa niente". Chiede inoltre che si faccia manleva a favore della parte pubblica, in caso di future richieste di eventuali danni legate al crollo del ponte Morandi, e che venga effettuato un taglio ben più consistente di quello proposto. 

Anche Di Maio e Zingaretti hanno commentato dicendosi soddisfatti della scelta."Era il nostro principale obiettivo. E ce l'abbiamo fatta", scrive sulla sua pagina Fb il ministro pentastellato.

"Le scelte e i risultati del Governo sulla vicenda Aspi sono molto positivi per l'Italia. La sicurezza e l'interesse pubblico prima di tutto", ha dichiarato il segretario del Pd.