"Il dolore per la morte dell'amato Benedetto XVI si accompagna all'ammirazione per la sua straordinaria figura di teologo, pastore, uomo di Dio e della Chiesa. È con gratitudine che lo accompagniamo all'incontro ultimo e lo raccomandiamo alla misericordia di Dio. Abbiamo imparato molto, e per molto continueremo a farlo, dalle sue parole e dai gesti della sua vita". Così il segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Baturi, vescovo di Cagliari.

"La rinuncia al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, in quell'indimenticabile 13 febbraio 2013, a causa dell’'incapacità di amministrare bene il ministero' affidato, resta un atto eccezionale - ricorda mons. Baturi - animato esclusivamente dall'amore alla Chiesa, che 'significa anche avere il coraggio di fare scelte difficili, sofferte, avendo sempre davanti il bene della Chiesa e non se stessi'. Benedetto XVI stesso ha detto la certezza che 'la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua. E il Signore non la lascia affondare; è Lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto'. Adesso preghiamo per lui, chiedendo alla Vergine Madre di accoglierlo nel regno dove tutto è pace, di permettergli di immergersi 'nell'oceano dell'infinito amore, nel quale il tempo, il prima e il dopo, non esiste più... nella vastità dell'essere', dove 'siamo semplicemente sopraffatti dalla gioia' ".