Un quarto della popolazione nel mondo, principalmente nei paesi occidentali e in quelli industrializzati, soffre di allergie di primavera. Sia i bambini sia gli adulti possono essere soggetti a questi sintomi che sono molto fastidiosi e in alcuni casi perfino debilitanti.

Un’allergia si presenta come una reazione anomala del sistema immunitario che inizia a produrre anticorpi per riuscire a difendersi dalle sostanze, che per alcuni sono innocue, tra le quali ci sono i pollini delle piante.

Una persona che soffre di allergia sviluppa un fastidio ad alcune delle proteine che compongono il polline e può portare sintomi differenti quali bruciore e prurito. Inoltre, si possono manifestare sintomi che sono simili a quelli del raffreddore.


Allergie di primavera: quali sono le principali?

Nel nostro paese, esistono vari pollini che portano a diverse allergie. Un’allergia frequente nel Nord Italia è quella ai pollini della betulla che si presenta principalmente nei mesi tra febbraio e aprile.

Nel centro e nel Sud Italia, invece, una delle allergie più frequenti è quella dovuta alle graminacee ossia al polline dell’erba. Nelle zone mediterranee si possono sviluppare allergie anche al polline dell’erba parietaria oppure dell’ulivo.

I sintomi allergici, anche se causati da diverse piante o erbe, in realtà sono uguali tra loro. Infatti, si presentano sintomi come starnuti, naso chiuso che cola, congiuntivite, asma, respiro sibilante, difficoltà a respirare, sensazione di oppressione sul petto e tosse.

 

Come si combattono le allergie di primavera?

Per affrontare le allergie primaverili è necessario comprendere se si tratta effettivamente di un problema con i pollini o di un semplice raffreddore. Per capire se è un’allergia primaverile è necessario sottoporsi a dei test specifici che in genere vengono effettuati mediante il Prick Test che viene proposto dal proprio medico curante.

Dopo aver fatto il prick test si identifica la proteina del polline al quale si è allergici e si può iniziare una terapia indicata al fine di ridurre i sintomi e i problemi dati dall’allergia. In genere, dopo aver identificato gli allergeni la terapia prevede l’uso di antistaminici, spray nasali a base di cortisone oppure cortisone preso per via orale.

In alcuni casi, è possibile fare l’immunoterapia, ossia un vaccino che induce il sistema immunitario a tollerare i pollini e permette al paziente di perdere in modo graduale la sensibilizzazione verso i pollini.

Consigli per contrastare le allergie di primavera

Le allergie di primavera si possono attenuare o contrastare non solo con la terapia medica che deve essere indicata da uno specialista oppure dal proprio medico curante. È necessario anche prendere alcuni accorgimenti soprattutto nei periodi di fioritura.

Ad esempio, si consiglia di non uscire nelle ore in cui c’è una maggiore concentrazione di polline, ossia nelle ore più calde, oppure nelle giornate ventose. Accortezza anche nei periodi in cui ci sono dei temporali. Infatti, la pioggia facilita una liberazione degli allergeni ai pollini.

Bisogna cercare anche di respirare con il naso e non con la bocca, in questo modo si permette all’organismo di depurare l’aria di alcune di queste particelle che stimolano l’allergia. Un altro consiglio utile è quello di fare la doccia ogni giorno e di detergere in modo ottimale le ciglia, le sopracciglia e le palpebre.

Un’altra accortezza è quella di togliersi subito i vestiti con i quali si è usciti quando si rientra a casa e di lavarli con frequenza al fine di eliminare gli eventuali pollini che trasportati dal vento si possono depositare.

Un aiuto non indifferente è dato anche dall’uso delle mascherine, soprattutto nei periodi in cui c’è una maggiore concentrazione di pollini. La mascherina aiuta a proteggere le cavità orali e riduce le possibilità di manifestare i sintomi allergici.