Dopo mesi di lockdown anche l’Italia cerca di ripartire e tornare alla normalità. La maggior parte delle attività hanno ripreso a lavorare ma in alcuni casi sono stati riscontrati degli aumenti sostanziosi sul conto finale rispetto al periodo prima dell’emergenza sanitaria. 

In questi giorni si è parlato della tassa Covid, applicata da parrucchieri ed estetisti ma anche in alcuni bar e ristoranti. E nello scontrino risulta la voce “tassa covid”. Ad aggiungere il supplemento sono stati anche i meccanici e i carrozzieri: si tratta di un sovrapprezzo che va dai 20 ai 40 euro, applicato a molti automobilisti italiani nel conto delle officine auto. Per qualsiasi servizio richiesto, i cittadini si sono trovati in fattura questa voce da saldare: i meccanici sostengono che si tratti di una tassa da pagare per la sanificazione del veicolo, obbligatoria ad ogni intervento e servizio di riparazione dell’auto.

 

Tantissime le denunce dei cittadini che si sono visti imporre i costi per l’igienizzazione delle vetture da parte delle officine, aggiunti al prezzo di qualsiasi intervento richiesto. Tanti meccanici si sono rifiutati di offrire il servizio a chi si è “ribellato” al pagamento della tassa Covid

Il presidente e fondatore di Codacons, Carlo Rienzi, ha fatto sapere che: “Si tratta di una pratica del tutto illegale, e contro la quale presenteremo le dovute denunce ad Antitrust e Guardia di Finanza, non esiste alcuna norma che obbliga i consumatori a sanificare la propria autovettura presso le officine, né che vincoli i tagliandi o le riparazioni al pagamento di ‘tangenti’ legate al Covid”.

 

Anche Confartigianato Autoriparazione, associazione di categoria delle autofficine, ha condannato la tassa Covid applicata in questi giorni, in tutta Italia. Codacons raccomanda di non accettare il pagamento di questo tributo assurdo e illegale e invita a segnalare il comportamento illegittimo del meccanico che applica la nuova imposta legata al Coronavirus inviando una mail all’indirizzo info@codacons.it.