PHOTO
Atti persecutori, furto aggravato, abigeato, detenzione e porto abusivo di armi clandestine. Di tutto questo sono accusati Antonio Pira, 77 anni, e i figli Marco e Paolo, pastori sardi residenti a Farnese (Viterbo).
Sono finiti in manette nel 2015 e ieri ha preso il via il processo. Padre e figli avrebbero l'ormai ex sindaco del Comune di Farnese, Dario Pomarè, che assieme ad altri amministratori aveva approvato una riforma per la regolamentazione dei terreni ad uso civico. Il provvedimento avrebbe costretto la famiglia Pira a rinunciare a 60 ettari di pascolo di cui si erano appropriati.
I tre, secondo la Procura, avrebbe così messo in atto una serie di intimidazioni rivolte a Pomarè e avrebbero interessato tutti i firmatari della riforma se non fosse stato per l'intervento dei carabinieri.
All'ex primo cittadino sarebbe stato devastato un uliveto di 160 piante, e incendiato un casolare e un trattore. Alcuni suoi cani sarebbero stati uccisi a bastonate. Nel corso delle perquisizioni i militari avevano anche sequestrato passamontagna, pugnali, cartuccere e munizioni. Nella prossima udienza, in programma il 20 maggio, verranno ascoltati in aula i testimoni. Nel corso della prima udienza il giudice ha incaricato un perito di trascrivere alcune intercettazioni. Alcune conversazioni registrate sono in sardo, il che richiederà l'intervento di un esperto per la traduzione in italiano.