Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori di Matteo Renzi, sono agli arresti domiciliari perché accusati di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni. I coniugi Renzi avrebbero provocato "dolosamente" il fallimento di tre cooperative dopo averne svuotato le casse ricavando in maniera illecita diversi milioni di euro.

Il provvedimento di cattura per i genitori dell’ex premier è stato eseguito dalla Guardia di Finanza.

Le aziende sono collegate alla “Eventi 6”, la società di famiglia già finita sotto inchiesta proprio per una gestione anomala e la sparizione di fondi. In manette assieme a loro è finito anche Gian Franco Massone, vicepresidente di una delle coop.

La clamorosa indagine è condotta dal procuratore Giuseppe Creazzo, dall’aggiunto Luca Turco e dal pubblico ministero Christine Von Borries. La svolta è arrivata lo scorso autunno attraverso l'analisi della documentazione acquisita presso la “Eventi 6” che portava a tre cooperative: “Delivery”, “Europe service Srl” e “Marmodiv”. La perquisizione e l'analisi del materiale contabile di queste ultime due avrebbe rinforzato l’ipotesi accusatoria convincendo i magistrati e chiedere l’arresto dei coniugi Renzi per il timore di inquinamento delle prove, ma anche per la reiterazione del reato.

Il giudice ha ritenuto fondato il sospetto secondo cui le cooperative "non hanno alcuna vita sociale, ma vengono costituite soltanto come schermo per altri affari".

Nel capo di imputazione è specificato che "gli indagati cagionavano il fallimento della società per effetto di operazione dolosa consistita nell’aver omesso sistematicamente di versare i contributi previdenziali e le imposte".