PHOTO
"È falso. Io non ho mai usato i danari per i miei familiari, anzi. E poi, se volete andate lì e intervistate il vescovo e lui vi dirà come quei soldi sono e saranno utilizzati…in una casa che devono costruire per la carità, ma ai familiari no. Anzi, ho fatto un prestito dei miei soldi personali e ne ho lasciato metà a loro. Ho fatto centomila per l'opera, che stanno facendo per gli emigranti, per i disoccupati, di ragazze con problemi sociali. Quindi è falso". Lo dice, al microfono delle Iene, il cardinale Angelo Becciu, sotto processo in Vaticano per la gestione dei fondi riservati della Segreteria di stato, in una intervista che andrà in onda questa sera su Italia Uno.
Per quanto riguarda le accuse inerenti ai soldi per il pagamento di un riscatto per la liberazione di una suora colombiana e il ruolo svolto nella vicenda da Cecilia Marogna, anche lei imputata nel processo, il porporato si limita a dire: "Ho già trattato di questo nel processo, ed è un argomento molto delicato. E quello non lo voglio toccare per niente. Lì c'è una materia di segreto e non doveva essere per niente toccato".
Il cardinale Becciu risponde anche sul clamore suscitato dalla sua registrazione di una telefonata al Papa: "Ho già dato spiegazioni al Papa. Il Papa mi ha capito e tutto finisce lì". E sulla frase, "Il Papa mi vuole morto", spiega: "Per noi c'è una prova, è sempre una morte. Ma per poter resuscitare. Il Papa alla fine mi vuole bene. Abbiamo un rapporto speciale. Di tanto in tanto vado, parliamo, e… con la morte di Papa Benedetto. Ecco, adesso abbiamo un Papa e questo è il Papa della Chiesa e noi dobbiamo amare questo Papa. Non possiamo sognare un Papa del futuro o rimpiangere chi c'era prima. Per dire che il rapporto con il Papa è bello".
Alla domanda se c'è stato un momento in cui ha pensato di avere perso definitivamente la fiducia del Papa, Becciu risponde: "Beh, è chiaro. Non è facile sentirsi dire dal Papa ci sono queste accuse nei tuoi confronti. Però io l'ho presa come un figlio che si vede non capito dal proprio padre e viene mandato via dalla propria casa ma che non perde la speranza che il padre prima o poi capisca che ci sono state delle accuse false e che lo riabbracci".
Sugli audio di monsignor Perlasca, aggiunge: "Non c'è niente di vero", all'ipotesi che Perlasca sia stato usato, osserva: "Beh, l'ha detto lui, l'ha ammesso lui". Sul ruolo della ex componente della Commissione Cosea, Francesca Immacolata Chaouqui, infine, afferma: "Mi si tocca un tasto doloroso. Sto venendo proprio ora dalla chiesa, ero lì a confessare. Dobbiamo avere sempre un cuore misericordioso, io, questa signora, io ho pietà di lei. Misericordia".