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Era stato condannato nel mese di ottobre con l'accusa di violenza su minore. Incredibilmente, però, lavorava come animatore. Nelle ultime ore il 33enne Gabriele Priori è stato arrestato per un'accusa tragicamente analoga.
I FATTI - Con un curriculum che riporta studi e titoli l’uomo, di origini marchigiane, sentiva di avere tutto il diritto di insegnare ai bambini. Con quel curriculum si è candidato come animatore. Tra le esperienze riportate, forse qualcuna falsa ma a nessuno è venuto in mente di controllare: parliamo del camping in provincia di Perugia. Infatti, se la struttura alberghiera, dove era stato assunto la scorsa estate, avesse effettuato dei controlli avrebbero scoperto un'accusa a suo carico di violenza sessuale ai danni di una bambina di sette anni risalente al 2019. Ma anche un provvedimento cautelare, che pendeva su di lui dal 2020, di divieto di avvicinamento ai plessi scolastici pubblici; qualora non fosse stato sufficiente a identificare il suo comportamento patologico, c'era anche la denuncia di suo padre, un ex carabiniere.
Nonostante tutto ciò l’uomo ha ottenuto il posto al campeggio come animatore e il dramma si è inevitabilmente ripetuto. Questa volta ai danni di una bambina di sei anni in vacanza, ad agosto, con i genitori ai quali ha immediatamente raccontato delle molestie subite. Priori è ora agli arresti domiciliari con l'accusa di violenza sessuale e detenzione di materiale pedopornografico, tra foto e diari.
Secondo il gip il 33enne sarebbe affetto da uno stato mentale patologico che lo renderebbe del tutto arrendevole alla devianza sessuale e pedofilia di cui è portatore. Una condizione confermata anche dalla sentenza di inizio ottobre del precedente processo: sei anni di carcere e due di cure.