Non mi sentirei di puntare il dito contro questa donna: non la conosciamo, non sappiamo il suo vissuto. Per arrivare a uccidere il proprio figlio bisogna stare veramente male: non sappiamo la solitudine, la depressione, cosa è passato nella testa di questa donna” è cominciato così il discorso su Tik Tok di Monica Calcagni, ginecologa romana con quasi 1 milione di followers, tra cui molte ragazze giovani, in merito all’omicidio della piccola Elena Del Pozzo, la bimba catanese uccisa dalla madre.

E parlando proprio della mamma della bimba, la dottoressa ha continuato: “Tutti quelli che accusano questa donna sono poi quelli che non accusano le donne che abortiscono e ammazzano i loro figli. Solo che quelli non sono mai nati, quindi non li hanno mai tenuti in braccio, in grembo o allattati. Ma non è la stessa cosa? Quelli che puntano il dito sono anche quelli che puntano il dito contro le donne che lasciano il figlio in ospedale per farlo adottare, definendole ingrate? Non è forse meglio lasciare un bambino in ospedale perché non ci si sente in grado di crescerlo, e dargli una possibilità di trovare una famiglia in grado di dargli amore?”

Queste frasi, soprattutto quelle sull'aborto, hanno scatenato una grande polemica sul web, in particolare su Tik Tok, da cui sono partiti i video, ma anche su Facebook.

Tante donne si sono dette stupite e deluse, soprattutto perché pensavano che la ginecologa Calcagni “fosse una dottoressa pro choice (per la libertà di scelta)” e perché “il suo intervento potrebbe essere molto pericoloso in quanto è seguita da tante ragazze giovani e giovanissime”.

Paragonare l’aborto, cioè un diritto della donna, ad un omicidio? Gravissimo, soprattutto se lo fa una ginecologa seguitissima sui socialhanno detto in tante.

Moltissimi i video risposta che sono arrivati alla stessa ginecologa, che ha fatto un video di chiarimenti spiegando di essere stata fraintesa.

"Ho probabilmente pensato troppo avanti, chiedo scusa a chiunque ci sia rimasto male. Non era la mia intenzione, sono stata fraintesa. Purtroppo, quando penso una cosa, la dico, quando forse sui social bisognerebbe essere più falsi e attenti ai follower. Ma sono una ginecologa e il mondo dei social per me è nuovo, essere spontanea e sincera ha dei pro e dei contro e a 45 anni non ho ancora capito quando è meglio mettersi la lingua tra i denti. Forse dovevo tenere quel pensiero per me.

Mi dispiace che abbiate frainteso, il paragone non era calzante ma continuo ad avere il mio pensiero, che non è quello che avete capito voi. Non voglio dare dell'assassino a nessuno, come non voglio darlo alla mamma di Elena. Non sono un magistrato né Dio, quindi non giudico. Esprimo un'opinione, ma da adesso in poi la terrò per me. Tra l'altro ho lavorato tutto il giorno e non mi ero resa conto del macello che avevo scatenato, senza assolutamente volerlo. Non cancellerò il video, ritengo che si debba pagare per gli errori che si fanno: quindi se pensate che abbia sbagliato, smettete pure di seguirmi". 

A seguito di questo video, la polemica non si è placata visto che, come hanno sottolineato in tanti, “Il suo punto di vista sull’aborto è stato rimarcato”, “Meno male che non sono stata sua paziente”, “Io che ho abortito come devo sentirmi?”.

Non sono mancati i video ironici su Tik Tok in cui ragazze e donne che hanno avuto un aborto fingono di aspettare la polizia per essere arrestate.

Alla fine la decisione della ginecologa di cancellare tutti i video “Voglio tutelare me stessa e i miei familiari”.