PHOTO
assorted cheeses with mold, Maasdam, Roquefort, brie and others on a wooden table
È accusata di lesioni e rifiuto di atti d’ufficio una pediatra dell’ospedale Santa Chiara di Trento, per questo rinviata a giudizio.
Come informano Il Corriere del Trentino e TgCom 24, la dottoressa “si sarebbe rifiutata di visitare all’ospedale un bambino in gravissime condizioni”, attualmente in stato vegetativo dal 2017 dopo aver mangiato un pezzo di formaggio prodotto con latte crudo, “nonostante la richiesta di una collega e questo avrebbe causato un ritardo nella diagnosi della malattia di Seu (sindrome emolitico-uremica, di cui il bimbo è affetto) scoperta solo 3 giorni dopo, quindi all’inizio della terapia”.
L’accaduto, come riporta TgCom 24 il 5 giugno 2017, quando il piccolo di allora 4 anni aveva mangiato il pezzo di formaggio, contaminato dal batterio escherichia coli.
All’ospedale di Cles rimase qualche ora sotto osservazione, ma considerata la gravità delle sue condizioni, venne portato al Santa Chiara dove la pediatra si sarebbe rifiutata di visitarlo.
L’ex presidente del caseificio sociale di Coredo, Lorenzo Biasi, e il casaro Gianluca Fornasari sono stati condannati dal giudice di pace di Cles a pagare 2.478 euro di multa, mentre la pediatra si potrà difendere in un processo.