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“Questo racconto parte dalla fine, da un pianto liberatorio, se vogliamo arrabbiato, del piccolo, che ha permesso a me e ai suoi genitori di tirare un sospiro di sollievo dopo 15 minuti veramente impegnativi”.
Così Daniele Celin, infermiere di 41 anni dell'ospedale Maggiore di Bologna, in forza al 118, sintetizza il lieto fine di un intervento di soccorso a distanza con cui la sera del 23 dicembre, collegato in video con un'app medica, ha aiutato una coppia di genitori in manovre di rianimazione sul figlio di due anni che stava soffocando.
Un quarto d'ora intenso, a dir poco, che ha sfruttato una tecnologia «semplice», di telemedicina sul territorio, permettendo di recuperare un intervallo di tempo prezioso, quello che intercorre tra una telefonata al 118 e l'arrivo dell'ambulanza sul posto d'emergenza.
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