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Si fa sempre più aspro il confronto tra l’azienda tedesca Mediamarket e i suoi dipendenti che hanno proclamato lo stato di agitazione e sciopero in seguito ai nuovi annunciati tagli sul personale.
Anche i dipendenti Mediaworld di Cagliari, interessati dalla vicenda, hanno aderito alla manifestazione di dissenso e allo sciopero indetto per il 7 maggio dai sindacati: “Stiamo vivendo un periodo difficile e preoccupante. La multinazionale tedesca vuole mangiare sopra i licenziamenti delle persone. È importante diffondere il più possibile il disagio che la nostra azienda ci sta recando”.
In una nota resa pubblica dalle organizzazioni sindacali si legge: “Il 26 aprile, nell’incontro con i dipendenti l’azienda Mediamarket si è presentata in modo inaccettabile in quanto ha dichiarato che gli esuberi sono strutturali e non c’è possibilità di proseguire col contratto di solidarietà. In particolare, secondo l’azienda si dovrebbe procedere in tempi brevi nel seguente modo:
- Stabilire degli incentivi all’esodo su tutte le unità produttive interessate dal contratto di solidarietà.
- Qualora non ci fosse volontarietà sufficiente le lavoratrici e i lavoratori dovrebbero essere spostati nelle unità produttive dove c’è spazio o presso quelle che apriranno.
- Il contratto di solidarietà dovrebbe essere interrotto”.
“Per Filcams, Fiscat e Uiltucs” prosegue il comunicato “questa proposta è inaccettabile. L’accordo con le organizzazioni sindacali fatto meno di un anno fa deve essere rispettato. La proposta delle organizzazioni sindacali pertanto è la seguente:
- Concordare un incentivo all’esodo volontario e consentire l’uscita solo qualora fosse utile all’assorbimento dell’esubero, ossia nei 28 punti vendita coinvolti dalla solidarietà.
- Concordare un incentivo al trasferimento.
- Qualora non ci fossero adesioni all’esodo volontario o al trasferimento sufficienti ad azzerare l’esubero, come probabilmente sarà, necessario rinnovare il contratto di solidarietà”.
“Secondo l’impostazione dell’impresa” conclude “l’inefficienza aziendale dovrebbe essere ottenuta subito anche a scapito della vita di chi ha fatto di Mediamarket il leader in Italia. Le organizzazioni sindacali ritengono invece che se pur le necessità dell’azienda di riorganizzarsi siano dovute al cambiamento del mercato queste devono essere conciliate con le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori. Non si può dare luogo ad espulsioni di manodopera o a trasferimenti coatti.
Stante l’indisponibilità aziendale ad accogliete la proposta delle organizzazioni sindacali, viene dichiarato lo stato di agitazione con conseguente blocco delle prestazioni straordinarie supplementari e festive, e viene proclamato uno sciopero per l’intero turno del giorno 7 m