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Una apparente normale giornata di lavoro ha portato all’ennesima morte bianca. Un nuovo caso accompagnato dalla medesima domanda: questa morte si poteva evitare?
La vittima è Gadel Karim Amin, un uomo di origini egiziane di 57 anni che, martedì 5 marzo, stava svolgendo alcune opere di pulizia delle grondaie prima di precipitare, per sei metri, dal tetto di un capannone. I soccorsi sono risultati inutili. Il fatto è avvenuto nel villaggio industriale di Mancasale.
I FATTI - Dalle prime ricostruzioni si è appreso che il lucernario, su cui stava camminando, si sarebbe sfondato improvvisamente. Dopo l'impatto con il terreno non c'è stato, purtroppo, niente da fare. L’uomo, titolare di una ditta individuale, non era solo: si trovava sul tetto insieme ad altri due colleghi di lavoro, tra cui il giovane figlio.
Improvvisamente, non sarebbe riuscito a distinguere la parte calpestabile dal lucernario, cadendo nel vuoto. Sono stati gli altri due operai a chiamare immediatamente il 118.
Sul posto sono arrivati un’ambulanza e un’automedica, mentre dall'ospedale Maggiore di Parma è stato fatto decollare l’elisoccorso.
IL DOLORE DEI FAMILIARI - Sul luogo dell'incidente, come riportato da Fanpage.it, oltre ai vigili del fuoco sarebbero intervenuti carabinieri e polizia, che (oltre a effettuare i rilievi di rito) hanno dovuto placare diversi momenti di rabbia e tensione tra i familiari della vittima, sconvolti da quanto accaduto.
LA PROTESTA DEI SINDACATI - Stando a quanto accertato, il 57enne lavorava senza imbrago e senza le "linee vita" di sicurezza, circostanza che ha indotto i sindacati Cgil, Cisl e Uil a proclamare per ieri, 6 marzo, uno sciopero generale di due ore per il settore privato: "Ora basta, ormai è un bollettino di guerra. Nella nostra provincia gli infortuni mortali nel 2023 sono stati sette ma, come dimostra questa tragedia, il numero è destinato a crescere se non si metteranno in atto i necessari provvedimenti. Occorre agire bene e in fretta contro la mancanza di sicurezza", hanno scritto in una nota le tre sigle.
I sindacati denunciano la: "mancanza di una capillarità dei controlli, esplosione dei subappalti selvaggi, violazione reiterata delle norme sulla salute e sicurezza, precarietà lavorativa che nel settore edile si concretizza in partite iva che nascondono sfruttamento lavorativo. Ecco le ragioni che determinano la strage infinita, indegna di un Paese civile".
Ha espresso il suo cordoglio anche Aboubakar Soumahoro attraverso la sua pagina Facebook. Il sindacalista e politico italiano, di origini ivoriane, ha scritto: “Profondamente addolorato per la morte di Gadel Karim Amin, 57 anni di origine egiziana, precipitato da un tetto di uno stabilimento nella zona industriale di Mancasale a Reggio. Purtroppo, la tragedia si è consumata davanti al figlio di Amin, che stava lavorando a pochi passi da lui.
Esprimo dal profondo del cuore le miei più sentite condoglianze alla famiglia di Amin, ai suoi cari, amici e colleghi. Questa guerra al lavoro e alla classe operaia va fermata. Possa la sua anima riposare in pace.”