PHOTO
Secondo la Cassazione, la legge non consente la vendita o la cessione a qualunque titolo dei prodotti "derivati dalla coltivazione della cannabis", come l'olio, le foglie, le inflorescenze e la resina.
A dirlo con chiarezza sono state le Sezioni unite penali della Suprema Corte che hanno affrontato il nodo della 'cannabis light' e quindi di riflesso quello dei negozi che vendono questo tipo di prodotti, arrivando alla conclusione che l'unica coltivazione consentita di 'canapa sativa' è quella destinata a fini medici.
Tuttavia, vendere questi derivati - sui quali è nato un fiorente business - è reato "salvo che tali prodotti siano privi di efficacia drogante". Una valutazione che dovrà essere fatta caso per caso dai giudici di merito che devono stabilire se sequestrare o meno questa merce, dal momento che i giudici non sembrano aver affrontato il tema della soglia del principio drogante consentito. I particolari si conosceranno nelle prossime settimane quando saranno depositate le motivazioni della sentenza.
In Italia sono 2.087 i punti vendita di cannabis light aderenti all'Aical, l'associazione nata nel 2018 che riunisce 7 tra le principali aziende del settore. Secondo i dati diffusi sul sito dell'associazione il fatturato è di 6,598 milioni di euro. La superficie coltivata è di 58,5 ettari. Sempre seconda quanto riferito sul sito di Aical “i coltivatori raccolgono circa 500-600 kg di prodotto di cannabis light per ogni ettaro coltivato, rivendendo l'intero raccolto ad un prezzo compreso tra i 100 e i 1000 euro al chilo”.
Secondo gli ultimi dati di Magica Italia, guida italiana della rivista Dolce Vita dedicata al mondo della cannabis, la Sardegna è all'undicesimo posto in Italia per numero di growshop, negozi specializzati in articoli e attrezzature per la coltivazione e il giardinaggio con un occhio di riguardo al mondo della canapa. Venti gli esercizi presenti nell'Isola.
Sassari è la prima provincia, con dieci esercizi, mentre al secondo posto si conferma Cagliari con cinque punti vendita, al terzo Nuoro che passa da uno a tre store.
Che cos’è la cannabis light o leggera? Aical: “Rappresenta una variante della nota pianta di canapa che grazie alla sua particolare composizione non viene annoverata tra le sostanze stupefacenti. Si tratta infatti di un prodotto con un ridottissimo contenuto di delta-9-tetraidrocannabinolo (comunemente chiamato THC), principio attivo che in elevate quantità genera effetti psicotropi.
La cannabis light viene, inoltre, ricavata da infiorescenze femminili di Canapa Light Sativa, specificatamente selezionate in quanto ricche di cannabidiolo o CBD. Per le sue proprietà il CBD viene spesso utilizzato nella medicina in quanto ha effetti rilassanti, anticonvulsivanti e antinfiammatori. Favorisce inoltre il sonno e aiuta a combattere gli stati di ansia e panico.
In Italia vengono infine considerati “a base di cannabis light” tutti quei prodotti destinati alla vendita contenenti un livello di THC pari, ai sensi della L. 242/2016, ad un una percentuale massima dello 0,2%; è tuttavia tollerato dalla normativa vigente il superamento della predetta soglia, nel limite della concentrazione massima di principio attivo dello 0,5%.”