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La Commissione delle Nazioni Unite sugli Stupefacenti si è riunita per votare una serie di misure proposte dall'Oms sulla riforma internazionale della cannabis. In particolare è stata decisa la declassificazione della sostanza dalla tabella nella quale si trovano sostanze come eroina e cocaina riconoscendone il valore terapeutico. L'Unione europea ha votato compatta.
Da 13 anni, nel nostro Paese è consentito il ricorso alla cannabis terapeutica se in possesso di regolare prescrizione medica, ma molto spesso il fabbisogno è superiore alla produzione e all'importazione del farmaco. Un fenomeno che, legato alla poca informazione in merito, rende farraginoso e complesso l'approvvigionamento della terapia da parte dei pazienti che molto spesso sono costretti a misure come l'autoproduzione.
Secondo il report Estimated World Requirements of Narcotic Drugs 2020 dell'International Narcotics Control Board, l'Italia ha un fabbisogno di 1.950 kg all'anno di cannabis medica. A fronte di tale domanda, sulla base di quanto pubblicato sul sito del Ministero della Salute, lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, nel 2019, ha distribuito alla Farmacie cannabis per soli 157 kg. Lo Stato italiano, per rispondere alla domanda interna, ha dovuto acquistare 252 kg di prodotti importati dall'Olanda.
Tra i tanti, il caso di Walter De Benedetto - paziente affetto da una malattia neurodegenerativa invalidante che assume cannabis medica per contrastare questa patologia - è basato agli occhi della cronaca dopo che il paziente, indagato per coltivazione di sostanza stupefacente in concorso dato che non riusciva a procurarsi il medicinale nonostante la regolare prescrizione, grazie all'appoggio della campagna Meglio Legale, si è appellato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere che sia rispettato il diritto alla cura. (Fonte TGcom24)