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Il capo del Dipartimento amministrazione penitenziaria (Dap) Francesco Basentini si è dimesso. Il caos è stato scatenato a seguito delle scarcerazioni di alcuni boss mafiosi per limitare la diffusione del Coronavirus e alleggerire così le carceri. Le nuove direttive hanno rimandato a casa, agli arresti domiciliari, il boss dei casalesi Pasquale Zagaria, malato, malato di tumore, ergastolano in regime di carcere duro, 41-bis.
Zagaria era seguito dall’ospedale di Sassari, ma essendo la struttura ormai riservata a pazienti affetti da Covid-19, non c’erano più, secondo Basentini, le condizioni per tenerlo in cella. La scarcerazione di Zagaria aveva scatenato polemiche: in primis da parte dei magistrati che avevano catturato e fatto condannare l’esponente dei Casalesi, seguiti dalle associazioni anticamorra e dalle opposizioni. Ha rischiato invece di tornare a casa anche Raffaele Cutolo boss della Nuova camorra organizzata.
Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, aveva di fatto commissariato il Dap nominando come vice capo Roberto Tartaglia. La scelta di Bonafede del successore di Basentini potrebbe ricadere su Nino Di Matteo, e la nomina di Roberto Tartaglia (molto vicino a Di Matteo) come vice, sarebbe stata propedeutica all’arrivo del magistrato siciliano. In alternativa, circolano anche i nomi di Giovanni Melillo, ex capo di gabinetto del ministro Orlando e di Catello Maresca, pm antimafia napoletano.