Ingrid è una dolcissima ragazza di 38 anni. Parliamo telefonicamente perché, anche se originaria di Capoterra, non vive più in Sardegna dal 2018. La prima cosa che mi dice e che mi colpisce è: “Tu senti la mia voce per la prima volta e non noterai nulla di strano, ma chi mi conosce da sempre dice che da qualche anno ho cambiato il mio modo di parlare, prima non facevo tutte queste pause”.

Il cambiamento del linguaggio è solo una delle tantissime conseguenze date dai problemi di salute che Ingrid Busonera sta affrontando da quasi 2 anni, precisamente dalla sua prima vaccinazione anti Covid. Ma partiamo dal principio.

Sono sempre stata una ragazza che lavorava con grinta, svolgevo turni a ritmo sostenuto nel campo della ristorazione, ero piena di energia. Oltre al lavoro, mi occupavo della casa, ho un compagno e tre figli che adesso hanno 15, 18 e 21 anni – racconta Ingrid ai microfoni di Sardegna Live – Quando è scoppiato il Covid, il mio settore è stato tra i più penalizzati, quindi non vedevo l’ora di tornare alla normalità”.

Tutti ricorderanno il periodo buio in cui sembravamo catapultati in un altro mondo e non vedevamo l’ora di riprenderci la nostra vita. Anche Ingrid era fiduciosa: “Mi informai attraverso vari medici sui vaccini perché, visto che io ho la tiroidite di hashimoto e sono sia celiaca che fabica, avevo un po’ di ansia. Mi tranquillizzarono dicendo che il vaccino fosse sicuro e che mi avrebbero somministrato Pfizer. Da quando ho fatto la prima dose, nell'aprile 2021, è iniziato il mio calvario: tre giorni dopo l’iniezione mi sono ritrovata ad avere un fortissimo mal di testa, accompagnato da vertigini, nausea, vomito e malessere generale”.

La prima cosa che fece Ingrid fu avvisare immediatamente il suo medico: “Mi prescrisse dei farmaci, ma i sintomi non passavano. Quindi mi mandò al pronto soccorso, dove mi fecero una tac alla testa e analisi del sangue. Alla fine mi tranquillizzarono dicendomi fossero normali effetti collaterali del vaccino e che, al massimo in una settimana, sarebbero spariti”. I dolori passarono ma a Ingrid rimase addosso una stanchezza strana, fortissima, quasi invalidante.

Poi arrivò il 6 maggio, giorno della seconda dose di Pfizer: “Comunico ai medici le reazioni della prima dose, mi rispondono fossero effetti normali, così feci l’iniezione”. Ma tempo 2 giorni e le comparirono strane macchie sulle gambe: “La guardia medica mi disse fosse semplice orticaria invece (si scoprì in seguito perché da allora mi è comparsa più volte, anche con un semplice sbalzo di temperatura) era vasculite”. Le venne somministrato cortisone e la rimandarono a casa.

Le settimane successive divennero un vero e proprio inferno per Ingrid: “Oltre la stanchezza cronica, iniziai ad avere un dolore lancinante al fianco sinistro, feci tantissime visite, ma non è mai saltato fuori nulla. Mi diagnosticarono, in diverse volte, blocco intestinale (nonostante fossi andata lì con le scariche!), coliche addominali, gastroenterite”.

Ma non è tutto: “Dolori a ginocchia, caviglie, polsi, gomiti, formicolii alla testa e alla schiena, rigidità muscolare, polpacci sempre pieni di acido lattico, mancanza di fiato, ma ciò che iniziò ad allarmarmi maggiormente furono i disturbi cognitivi, tra cui stordimenti e vertigini, difficoltà e cambiamento del linguaggio, lentezza nei riflessi, scarsa concentrazione, perdita della memoria a breve termine”.

Ingrid fa una pausa e poi continua con un lungo sospiro, forse perché parlare tanto la stanca, forse per l’ansia e la tensione che questa storia le crea: “Quando a lavoro un cliente spariva dal mio campo visivo, me ne dimenticavo completamente. Io, che ero abituata ad avere tutto sott’occhio, sono arrivata al punto che non mi ricordavo cosa mi dicesse una persona 10 minuti prima, tutt'ora vivo con i bigliettini per ricordarmi tutto”.

Ingrid sospettò a un certo punto di avere la sclerosi multipla: “Tutti i sintomi erano riconducibili a quella patologia, ma gli esami e le visite la esclusero categoricamente”.

La cosa che maggiormente la frustrava era sentirsi dire fosse solo ansia. “A distanza di 22 mesi, il cardiologo mi trovò una cicatrice di pericardite non diagnosticata né curata, adesso ho una recidiva di perimiocardite con scollamento pericaridico, che non so se sarà permanente, sto facendo la terapia. Era proprio ansia, certo!”.

A settembre 2021 tutti questi malesseri ebbero finalmente un nome: “Un reumatologo lesse la mia cartella clinica e mi diagnosticò una fibromialgia insorta post vaccinazione anti Covid. Mi disse che tante persone con malattie autoimmuni avevano sviluppato questa patologia, non ero la prima che gli capitava”.

Dopo la diagnosi, Ingrid si sottopose a una terapia del dolore, assumendo integratori, antinfiammatori e olio di cbd e praticando yoga. “Ma guidavo solo di giorno, ero sempre in malattia perché a causa della fortissima stanchezza non riuscivo a fare nulla. Tornavo a lavoro per 2 giorni, mi veniva da vomitare per la debolezza e il medico mi rimetteva in malattia. In uno di quei giorni lavorativi mi sono tagliata un dito. Le situazioni imbarazzanti si alternavano a quelle pericolose sia per me stessa che me gli altri”.

A causa dei “troppi” giorni di malattia, Ingrid perse il lavoro, un’altra mazzata che peggiorò drammaticamente la sua situazione, ma lei non si perse d’animo e a gennaio 2022 venne assunta da una cooperativa sanitaria.

Potevo svolgere solo lavori da seduta, così stavo al centralino per 6 ore giornaliere, andava tutto bene finché non si avvicinò la scadenza del mio green pass, che, considerato il luogo in cui lavoravo, doveva essere obbligatoriamente rinnovato”.

Così Ingrid si impegnò per mostrare tutta la sua documentazione sanitaria e chiedere così l’esenzione, considerato la diagnosi che le fece il reumatologo “ma non servì a niente. Fui obbligata, per poter continuare a lavorare, a sottopormi alla terza dose con il vaccino Moderna, e subito ricomparve lo sfogo sulle gambe”.

Ad aprile 2022 Ingrid prese il Covid: “Sono stata malissimo, si sono scatenati senza pietà tutti i sintomi, anche quelli che grazie alla terapia si erano affievoliti”.

Poi, a giugno 2022, ebbe una sincope: “Avevo la pressione bassissima, 80 su 50, le gocce per farla alzare mi facevano vomitare, mi vennero le vertigini anche da seduta, una nausea fortissima, ho passato tutta l’estate 2022 sdraiata, il mio compagno ha trascorso le ferie portandomi in ospedale a fare flebo”.

Ho fatto tutti gli esami, i test per la labirintite dall’otorino, elettrostimolazione, avevo una tachicardia con 30-40 battiti al minuto – prosegue Ingrid – Venne fuori che le vertigini sono scatenate da una probabile neuropatia insorta dopo il vaccino”.

Ingrid si sottopone a visite ed esami costosi pagandoli di tasca propria, nonostante sia disoccupata e viva con soli 327 euro al mese.

Una situazione assurda: non posso fare nemmeno la richiesta d’invalidità perché la fibromialgia non rientra tra le patologie invalidanti – dice con rassegnazione - Quando ho avuto (pochi) periodi in cui mi sono sentita meglio, ho lavorato per qualche giorno, ma il mio organismo non reggeva. Alla terza ora in cui sto in piedi il mio cuore impazzisce, tra tachicardia, vertigini, nausea, capogiri, dolori e gambe che mi tremano. Ho avuto recentemente una diagnosi di pots disautonomia del sistema nervoso centrale, i miei sintomi sono infiammazione multisistemica e insufficienza immunitaria acquisita da danno vaccinale, con una malattia di attivazione anomala dei mastociti che alcuni medici curano con farmaci che creano più danni che benefici”.

Mi ritrovo a 38 anni senza un lavoro, non ho nessun tipo di assistenza da parte delle istituzioni, nonostante sia scritto nero su bianco che i miei problemi di salute siano causati dal vaccino, non sono psicosomatici. Chi si prende le responsabilità? Ho ricevuto un assegno unico da 481 euro dallo Stato, ma i soldi che spendo mensilmente per i farmaci sono molti di più. Qualcuno deve risarcirmi, sono stanca di essere invisibile, voglio metterci la faccia per me e per tutti gli altri danneggiati, molti dei quali non parlano per paura”.

Sto pagando con la salute per una cosa che ho fatto per essere in regola e lavorare, pretendo di essere assistita e aiutata – dice Ingrid con fermezza – E alla salute si somma la situazione psicologica, quella sociale e quella familiare: non è facile vivere con una persona che è cambiata in pochissimo tempo e con tanti malesseri fisici. Il mio compagno mi è stato sempre vicino, sentendosi però impotente perché non poteva fare nulla, io mi sentivo frustrata, i miei figli sono dovuti crescere prima del tempo per accettare e affrontare questa situazione, ma chi deve pagare per tutto questo? Io prima dei vaccini stavo bene, le foto lo dimostrano, sono un’altra persona, non mi riconosco più”.

Non so se la mia situazione migliorerà o resterò così per tutta la vita – afferma con rassegnazione Ingrid – il fatto stesso che molti medici mi dicono di fare domanda per l’invalidità mi fa pensare che probabilmente non guarirò mai del tutto. Ma io non voglio lasciarmi andare ed essere in balia degli eventi: voglio combattere per me e per tutti gli altri che stanno vivendo situazioni simili alla mia”.

A proposito di questo, Ingrid desidera fare un appello: “So bene che in Sardegna ci sono tanti danneggiati, do quindi la mia disponibilità per essere contattata privatamente e costituire così un gruppo regionale di assistenza e confronto che indirizzi a medici che vogliono veramente curarci. Possono scrivere all’indirizzo mail personeincammino@libero.it, o contattare direttamente me se vogliono rimanere anonimi”.

Mi rendo disponibile per far avere loro un punto di riferimento, si deve creare una rete utile che possa attivarsi prima di ulteriori morti improvvise: io, come tanti altri, sono una miracolata. Ho un quadro ematologico complesso, prendo anticoagulanti, betabloccanti, ma sono viva. Mi dispiace per chi non lo capisce e continua a dirmi sia solo ansia”.

Ma fortunatamente è pieno anche di belle persone – prosegue Ingrid - Sto ricevendo tanto sostegno e voglio ringraziare il Comitato Fortitudo, il Comitato Ascoltami, Veneti in cammino e ITA.li: si tratta di instancabili volontari con il cuore enorme che ci aiutano un sacco, tra visite, bollette, situazioni economiche disperate. A me hanno pagato un esame importante che senza un sostegno non avrei potuto fare. Grazie anche a Sardegna Live per avermi permesso di esprimere un grido di aiuto”.

Noi ti auguriamo di tornare presto alla normalità cara Ingrid, alla prossima intervista!