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Nel giorno in cui entra in vigore la norma che impone l’obbligo di pubblicazione dei prezzi medi regionali presso gli impianti, Altroconsumo segnala come l’arrivo delle vacanze estive ha portato forti rincari al prezzo dei carburanti con ritocchi anche di 7 centesimi al litro. Dall'analisi di Altroconsumo, poi, emerge come tra il primo giugno e il 26 luglio 2023, in autostrada, il prezzo medio giornaliero della benzina ha subito un incremento del 2,8%, mentre il gasolio è cresciuto del 2,5%.
Se si considera la rete stradale ordinaria, in Lombardia all’inizio di giugno il valore medio per il prezzo al litro della benzina era di 1,812 euro, contro gli 1,885 del 26 luglio 2023. Oltre 7 centesimi al litro in più in poche settimane, ovvero un incremento percentuale del 4%. Se si prendono in considerazione le autostrade, poi, emerge come il prezzo medio della benzina al primo giugno scorso era pari a 1,9 euro per litro (in relazione alla modalità “self”), mentre a distanza di circa due mesi il dato medio del 26 luglio 2023 risulta pari a 1,954 euro per litro, con un incremento del 2,8%.
Anche il prezzo del gasolio risulta in crescita. Nel Lazio, per esempio, all’inizio di giugno il valore medio per il gasolio era pari a 1,65 euro per litro, mentre a fine luglio il prezzo medio era pari a 1,726 euro per litro, con una crescita del 4,6%. Per quanto riguarda la situazione sulle autostrade, il prezzo medio del gasolio in modalità “self” è passato da 1,769 euro per litro del primo giugno scorso a 1,813 euro per litro dello scorso 26 luglio. L’incremento, in questo caso, è del 2,5% circa.
“L’efficacia di questa nuova misura si vedrà solo nelle prossime settimane, anche se ad oggi qualche dubbio rimane sul fatto che possa, da sola, far fronte ai rincari che non sono una novità e che probabilmente continueranno, in un quadro internazionale sempre mutevole e molto incerto” dichiara Federico Cavallo, Responsabile relazioni esterne di Altroconsumo, che prosegue “Per evitare che gli effetti si ripercuotano ulteriormente sulle famiglie, già molto provate a causa dell’inflazione, e su altre filiere produttive e categorie di beni, è necessario quindi intervenire urgentemente e in maniera strutturale su componenti che pesano notevolmente nella formazione del prezzo finale: in primis la tassazione applicata e la trasparenza lungo tutta la filiera".
"Ok, quindi, al principio generale di dare maggiori informazioni ai consumatori ma attenzione a non considerare questa una panacea, scaricando al fondo della catena e, in definitiva, sui singoli l'onere di far fronte con proprie risorse - economiche e di tempo - ad aumenti che sono generalizzati sul territorio. Infine - aggiunge Cavallo - molta attenzione a nostro avviso va posta sul rischio di trascinamento verso l’alto dei prezzi più concorrenziali, cioè quelli che si pongono sotto le medie regionali e nazionali, il che porterebbe, espresso anche dall’AGCM, a una paradossale diminuzione delle possibilità di risparmio per i cittadini". "Come Altroconsumo, continueremo quindi a monitorare la situazione, chiedendo al contempo interventi più incisivi da parte del Governo, che partano anche da un maggiore confronto con i consumatori.” ha concluso.