La frana a Casamicciola (Ischia) non ha avuto un briciolo di pietà nei confronti della famiglia Monti.

Tre giorni fa sono stati trovati i corpi ormai senza vita dei due fratellini più piccoli, Francesco, di 11 anni, e di Maria Teresa, di 6. Avant'ieri il ritrovamento del corpo di Michele, 15enne, il figlio maggiore, mentre i genitori risultano ancora tra i dispersi.

Un’intera famiglia spazzata via dal fango, assieme a case, abitazioni, troppe vite cancellate in pochi minuti, tante storie ancora da raccontare, innumerevoli ricordi dissolti come bolle di sapone che scoppiano. Una tragedia indicibile, un dramma indescrivibile che ha lasciato senza parole e con il cuore spezzato tutta la comunità a cui si stringe nel dolore l’intera penisola.

La Stampa” ha intervistato lo zio e il nonno dei 3 sfortunati fratellini, proprio vicino all’ospedale Rizzoli di Ischia, dov'è situata la camera mortuaria in cui si trovano attualmente le vittime.

L'atmosfera è cupa, anche se ormai stranamente calma: l’ambulanza che trasporta il corpo di Michele, che arriva in silenzio, ormai “senza urgenza” e gli infermieri che indicano la camera mortuaria per i decessi Covid, perché “l'altra è piena, ci sono ancora i corpi dei dispersi recuperati due giorni fa dal fango”.

E quindi Michele Monti viene lasciato da solo su un tavolo di marmo di una camera mortuaria, in quel momento vuota.

Michele ha il nome del nonno, un uomo di 66 anni che improvvisamente ha perso tutto, che mai probabilmente ricomincerà una vita serena, che si è visto portare via da una frana di fango i suoi adorati nipotini e uno dei figli. "Non mi faccia arrivare fino alla camera mortuaria. Non posso vedere i miei nipoti lì” dice all’inviata de “La Stampa” davanti all’ospedale.

Arriva accompagnato dall’unico figlio che gli resta, Piero, 30 anni ancora da compiere e zio di Michele, Francesco e Maria Teresa.

Quando ho aperto al porta la loro casa non c’era più. Il fango li ha uccisi dove noi siamo cresciuti” dice all’intervistatrice. Uno choc che non si placherà facilmente, per la comunità di Casamicciola, per quella di Ischia, e soprattutto per i parenti stretti della famiglia Monti.

La Procura ha aperto un’inchiesta, per ora contro ignoti, e intanto ragioniamo tutti sul fatto sia assurdo perdere la vita "solo perché ha piovuto troppo", com’è accaduto per la tragedia molto vicina a noi sardi, quella di Capoterra, del 2008.

Pensiamo, ci ingarbugliamo tra mille supposizioni, ma la verità è che è tutto così difficile da accettare, e sembra davvero impossibile ricominciare  convivendo con un dramma del genere.