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Militanti di Casapound a Via Napoleone III, prima della manifestazione, a Roma, 28 febbraio 2015. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Al termine di un'indagine condotta dalla Digos della Questura di Roma, la Procura della Repubblica capitolina contesta i reati di associazione a delinquere finalizzata all'istigazione all'odio razziale e occupazione abusiva di immobile nei confronti, tra gli altri, dei vertici del movimento di estrema destra di Casapound: Gianluca Iannone, Andrea Antonini e Simone Di Stefano.
Nell'ambito di questo procedimento, sono iniziate oggi le procedure di sequestro dell'immobile di via Napoleone III, da anni occupato dai militanti e utilizzato, secondo l'impostazione degli inquirenti, come "quartier generale" dell'associazione. La notifica del provvedimento del gip di Roma, che ha accolto le richieste del pm Eugenio Albamonte, dovrebbe essere completata all'inizio della prossima settimana.
"Siamo contenti che questa iniziativa sia stata assunta. Ora aspettiamo l'evoluzione dal punto di vista giudiziario", commenta l'Anpi. "Esprimiamo viva soddisfazione per il provvedimento che era stato richiesto dalla Procura sulla base della nostra denuncia", sottolinea il vicepresidente Emilio Ricci
Ed esulta anche la sindaca Virginia Raggi: "Un momento storico, una vittoria per la città".