Molestie, esercizio arbitrario delle proprie ragioni e violenza privata: sono i reati ipotizzati nell'avviso di conclusione indagini notificato dalla procura di Firenze ai genitori di Malika Chalhy, la 22enne di Castelfiorentino cacciata di casa dopo aver rivelato alla sua famiglia di essere omosessuale. La notizia è riportata oggi dai quotidiani locali.

L'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero della Procura di Firenze Giovanni Solinas, era stata aperta in seguito alla denuncia presentata dalla giovane che in questi giorni, sui social network, è stata criticata perché avrebbe acquistato alcuni beni, tra i quali un'auto di grossa cilindrata, con i proventi di una raccolta fondi promossa in suo favore.

In una ricostruzione de "Il Corriere Fiorentino", il quotidiano spiega come la vicenda abbia avuto inizio nel mese di gennaio, quando la 22enne aveva scritto una lettera ai familiari per dichiarare la propria omosessualità e dire di essere innamorata di una ragazza. 

A leggere per prima la lettera è la madre - riporta il CF - che invia alla figlia 30 messaggi vocali ricchi di insulti e parole dure: "Mi fai schifo, schifo, schifo!" E poi le urla: "Spero ti venga un tumore e se ti vedo ti ammazzo". 

È impietosa: "Sei la rovina della nostra famiglia, meglio una figlia drogata che lesbica". Non risparmia nemmeno la fidanzata di Malika: "Non mi portare a casa quella p… perché le taglio la gola". Adesso i genitori della giovane rischiano il processo.