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Come riportato dalla pagina Facebook "Giustizia per Beniamino Zuncheddu", nel corso dell’udienza dello scorso 12 dicembre 2023 è emerso un importante elemento sul caso dell'allevatore di Sinnai condannato all'ergastolo per un terribile fatto di sangue avvenuto negli anni '90.
A raccontare i nuovi elementi emersi è l’avvocato Mauro Trogu ai microfoni di Irene Testa: “Il poliziotto Mario Uda - ha spiegato l'avvocato - ha presentato un tesserino, una fotografia che riproduce il disegno fatto da un poliziotto della scientifica il 14 gennaio 1991, cinque giorni dopo i fatti dei quali Zuncheddu è accusato, quando Luigi Pinna era ancora in ospedale".
"L’identikit - aggiunge Trogu come riportato sulla pagina "Giustizia per Beniamino Zuncheddu" - non era mai stato prodotto agli atti del processo, e non era mai stato posto nel fascicolo, perché il poliziotto l’aveva tenuto a casa propria. L’aspetto sorprendente è che la persona raffigurata in questo identikit portava un collant da donna sul volto. Il testimone ha ribadito il travisamento: i lineamenti rappresentano una persona totalmente diversa da Beniamino Zuncheddu".
"La domanda è: è normale, anche se parliamo di 33 anni fa, tenere un documento che avrebbe di fatto dovuto far parte dei fascicoli della vicenda Zuncheddu nei tribunali, più che custodito in una casa privata? L’avvocato spiega che quell'identikit era un atto del procedimento, e poiché il codice di allora era lo stesso di oggi, doveva confluire nel fascicolo. E invece così non è stato”.