Questo pomeriggio la premier Giorgia Meloni ha avuto un colloquio telefonico con il padre di Cecilia Sala, Renato, e ha incontrato a Palazzo Chigi la madre, Elisabetta Vernoni. Lo ha reso noto Palazzo Chigi dopo il vertice sul caso della giornalista Cecilia Sala, detenuta in Iran, durato circa un'ora.

“La fiducia è tanta, stanno lavorando. Io sono un po' come Cecilia, sono un po' un soldato” ha detto la madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro avuto a palazzo Chigi con Giorgia Meloni. “La premier ha fatto un salto di qualità dalle rassicurazioni comprensibili che ricevo sempre. È stata più precisa e puntuale ed è questo che io volevo e questo ho avuto”, ha aggiunto Elisabetta Vernoni. Ai giornalisti che le hanno chiesto se fosse soddisfatta dell'incontro con Giorgia Meloni ha risposto: “Ovviamente sì, in questo momento”.

Lasciando Palazzo Chigi, Vernoni ha sottolineato che “la prima preoccupazione adesso sono assolutamente le condizioni di vita carceraria di mia figlia. Si è parlato di cella singola. Non esistono le celle singole. Esistono le celle di detenzioni comuni e poi ci sono le celle di punizione. Lei è una di queste evidentemente. Io non lo so come sono, ma se una dorme per terra mi fa pensare che nel 2024 si chiami così. Quindi la prima cosa sono condizioni più dignitose di vita carceraria e poi decisioni importanti e di forza del nostro Paese per ragionare sul rientro in Italia, di cui io non piango, non frigno e non chiedo tempi, perché sono realtà molto particolari”.

La donna ha confermato di non aver ricevuto nuove telefonate dalla figlia nelle ultime ore. "No, dopo ieri no. Non sono frequenti le telefonate. È stata la seconda, la prima era quella in cui mi ha detto che l'avevano arrestata. Poi - ha continuato - c'è stato l'incontro con l'ambasciatrice. Ieri è stato proprio un regalo. Arrivano così, inaspettate, quando vogliono loro. Io sono lì solo ad aspettare la telefonata".

Poi, parlando delle condizioni di carcerazione raccontate da Cecilia Sala, che non ha un materasso ma solo due coperte, ha aggiunto: "Purtroppo avrei voluto notizie più rassicuranti da parte sua e invece nelle domande che ho fatto siamo arrivati a quello, ma perché glielo ho chiesto io, non me lo stava dicendo. Le ho detto: hai un cuscino pulito su cui appoggiare la testa? Ha detto: mamma non ho cuscino".

Nella nota al termine del vertice del pomeriggio, Palazzo Chigi sottolinea che "il governo conferma l'impegno presso le autorità iraniane per l'immediata liberazione di Cecilia Sala, e, in attesa di essa, per un trattamento rispettoso della dignità umana".

"Il Sottosegretario Mantovano, in veste di Autorità delegata, venendo incontro alle richieste delle opposizioni, ha dato immediata disponibilità al Presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, Lorenzo Guerini, a riferire al Copasir già domani mattina, e quindi per suo tramite al Parlamento", prosegue la nota della Presidenza del Consiglio.

"Per quanto riguarda Mohammad Abedini, che è al momento in stato di detenzione cautelare su richiesta delle autorità degli Stati Uniti - si legge ancora - il governo ribadisce che a tutti i detenuti è garantita parità di trattamento nel rispetto delle leggi italiane e delle convenzioni internazionali".