Chiara Ferragni è stata iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Milano, con l'ipotesi di truffa aggravata, non solo per la vicenda del pandoro Pink Christmas della Balocco, ma anche per le uova di Pasqua con il suo marchio per Dolci Preziosi e per la bambola Trudi lanciata sul mercato nel 2019.

Da quanto trapela, la procura milanese sostiene che i fascicoli sull'imprenditrice digitale - pandori, uova pasquali e bambola con le sembianze della Ferragni, tutte iniziative benefiche - devono essere tenuti insieme come in una presunta truffa 'continuata'.

Con la decisione di "allargare le indagini nei confronti di Chiara Ferragni anche ai casi delle uova di Pasqua 'Dolci Preziosi' e della bambola Trudi", la magistratura "ha accolto in pieno gli esposti presentati dal Codacons successivamente allo scoppio dello scandalo sul pandoro Balocco". Lo scrive l'associazione dei consumatori in una nota.

Codacons spiega che "aveva depositato un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia chiedendo alla magistratura di accendere un faro anche su altre operazioni di beneficenza dell'influencer, a partire proprio dalle uova di Pasqua". E aveva evidenziato "come si trattasse di una sponsorizzazione commerciale che avrebbe fruttato in due anni la stratosferica cifra di 1,2 milioni di euro all'influencer, a fronte di una donazione 'elemosina' di appena 36mila euro in favore del progetto benefico 'I Bambini delle Fate', per giunta eseguita dalla società Dolci Preziosi e non dalla Ferragni, senza alcuna correlazione fra le vendite delle uova e l'entità della donazione - spiega il Codacons -. La Procura ha accolto le nostre tesi estendendo le indagini per truffa aggravata, ma non basta: nell'esclusivo interesse dei consumatori chiediamo di accendere un faro su tutte le iniziative di beneficenza avviate nel corso degli ultimi anni non solo da Chiara Ferragni, ma anche dai principali influencer operanti in Italia, per capire la commissione tra rapporti commerciali e solidarietà".

In tal senso, aggiunge l'associazione, "abbiamo avviato una task force per realizzare un monitoraggio sui profili social più seguiti nel nostro Paese allo scopo di cercare collegamenti tra vendite di merci e beneficenza".