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«La popolazione del territorio bosano e dell’intera Planargia pretende giustamente chiarezza interrogando la politica regionale, che ha competenza esclusiva in materia, su quali siano gli impedimenti che ancora oggi bloccano il collaudo e la messa in sicurezza della diga di Monte Crispu. E se impedimenti vi fossero, quali siano e chi vi debba intervenire per rimuoverli, con quante e quali risorse e chi le debba programmare».
Sono questi gli interrogativi che il Segretario nazionale del PSd’Az, il senatore Christian Solinas, ha rivolto al Presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru a cui ha inviato una lettera formale per sollecitare la definizione del collaudo della diga di Monte Crispu sul fiume Temo in agro di Bosa, la cui attesa ormai «Si approssima ai sessant’anni».
«Nel 1990, a seguito della cronica carenza di risorse idriche per la vallata del Temo e per la città di Bosa,– ha aggiunto Solinas – venne presentato un progetto per la chiusura dello scarico di fondo nell’ipotesi di cambio di destinazione dello sbarramento di laminazione a contenimento, ma le prescrizioni contenute nel successivo Decreto 26 giugno 2014 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti recante Norme tecniche per la progettazione e la costruzione degli sbarramenti di ritenuta (dighe e traverse) – ha spiegato nella missiva il Segretario sardista – hanno reso necessari una serie di interventi per il ripristino delle condizioni di sicurezza nel manufatto e per l’adeguamento dello scarico di fondo».
Solinas ha inoltre ricordato al Presidente Pigliaru che «In data 20 giugno 2017 la stessa Giunta Regionale ha fatto proprie, con apposita deliberazione, le conclusioni del Tavolo Tecnico di cui all’art. 50 delle norme di attuazione del PAI, recependo anche il punto sulla destinazione della diga secondo cui “rispetto alle attuali regole di gestione non sarebbe utile ai fini di protezione civile destinare ulteriori volumi alla laminazione benché la stessa diga fosse realizzata per essere destinata esclusivamente a tale scopo».
Da qui il sollecito del leader sardista al Presidente Pigliaru: «Sono con la presente a richiamare la Tua attenzione di Presidente della Regione su questa annosa vicenda che merita certamente una soluzione ed una risposta definitiva per la sicurezza e lo sviluppo della città di Bosa».