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Poor homeless man or refugee sleeping on the wooden bench on the urban street in the city, social documentary concept, selective focus
Un senzatetto di 60 anni è stato trovato morto ieri a Rimini in una baracca allestita da lui stesso nei pressi di un centro commerciale.
Originario della Romania, l’uomo viveva di elemosina e di lavoretti ogni tanto, ma da quanto riportano i quotidiani locali, da qualche tempo aveva avuto problemi di salute legati all'alcolismo. A scoprire il corpo senza vita è stato un connazionale che ha immediatamente allertato i soccorsi, ma non c'era ormai più nulla da fare. Ne parla Fanpage in un articolo in cui vengono analizzati i dati sulle morti dei clochard.
Solo nel 2022, secondo la Federazione Italiana degli Organismi per le Persone Senza Dimora, sono morti 378 senzatetto, più di uno al giorno.
Michele Ferraris, referente della fio.PSD, la Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora, ha spiegato, in un’intervista a Fanpage, che: “nel 2022 abbiamo già superato la media di un morto al giorno e si registra un aumento del 50% rispetto allo scorso anno. Nel 2021 i decessi sono stati complessivamente 251, nel 2020 212".
E, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non si muore solo di ipotermia: "Si muore ogni mese e il freddo non è la causa principale; i numeri di marzo e settembre, oppure di gennaio ed agosto, sono simili. Si muore il più delle volte in circostanze violente: molti vengono investiti da treni, auto o tram, altri cadono accidentalmente in fiumi o scarpate. In genere si muore in situazioni in cui non ci si troverebbe mai, se non si vivesse in strada e se non si fosse per questo psicologicamente o fisicamente molto provati. Poi certo, d'inverno si muore anche di freddo, ma fortunatamente i ‘piani freddo' limitano queste tragedie".
Una tragedia quotidiana “silenziosa”, che passa accanto alle persone quasi senza disturbarle per non distoglierle dai loro impegni, dalla frenesia delle città, dalla vita che va avanti nonostante tanta gente, diventata purtroppo invisibile, lascia questo mondo nell’indifferenza di tutto ciò che la circonda.
Solo una volta che le tragedie accadono, ci si chiede quali problemi potessero avere, che vita avessero prima di perdere tutto, se avessero avuto una possibilità di salvezza. Tutto sempre troppo tardi, troppo.