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Oggi, 30 settembre, dopo la pubblicazione in G.U. dello scorso 15 settembre, entra in vigore il Decreto Legge 122/2023, che, con un solo articolo, modifica la cosiddetta Legge "Codice Rosso" per contrastare la violenza di genere e garantire supporto alle vittime.
L’avvocato Gianfrancesco Piscitelli, da anni in prima linea sia professionalmente che come Associazioni di Volontariato operanti in Sardegna ( Volontariato Francescano Solidale odv – Luna & Sole odv – Angeli nel Cuore odv ) commenta le novità in vigore da oggi. "Finalmente oggi è stato aggiunto un nuovo tassello in favore del contrasto alle forme di violenza e maltrattamenti in famiglia che, già nel 2019 con la Legge detta Codice Rosso, aveva normato in favore delle vittime - spiega Piscitelli a Sardegna Live -. Da oggi entra in vigore il Codice Rosso rafforzato".
"Sono tre i punti essenziali che caratterizzano tale D.L. odierno: il primo è che da oggi i pubblici ministeri sono obbligati ad acquisire informazioni sulle donne vittime di violenza domestica e di genere entro tre giorni. Se i termini non vengono rispettati, i procuratori della Repubblica hanno la possibilità di revocare l'assegnazione del procedimento al P.M. designato ed assegnare il fascicolo ad un altro P.M. in grado di intervenire tempestivamente".
"Infatti - spiega Piscitelli -, nello spirito della Legge sin dalla sua prima stesura era indicata la tempestività degli interventi proprio al fine di evitare conseguenze peggiori. Con il secondo punto, non meno importante, viene sancito l'allungamento dei tempi per sporgere denuncia da parte della vittima: la vittima avrà ora ha 12 mesi per farlo, e non più 6 come prima; solo chi si confronta quotidianamente con le vittime sa come questo allungamento può tornare utile alla presa di coscienza da parte di chi è psicologicamente non pronto ad affrontare una denuncia e tutte le vicende correlate".
"La terza novità, per me molto importante se si vuole veramente tutelare la vittima che ha chiesto aiuto, è quella che vede modificata la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima. Ora il giudice, per garantire il rispetto di tale misura, potrà imporre l’utilizzo del braccialetto elettronico. Infatti, spesso, i soggetti con divieto di avvicinamento, eludono tale imposizione certi della non tempestività di intervento da parte delle Forze dell’Ordine e dal terrore in cui vivono le vittime. Non posso che gioire del fatto che le Istituzioni, dopo anni di lotte, conferenze, fatti di cronaca, stiano prendendo a cuore un problema di tale gravità e quotidiana attualità. Una battuta? Speriamo che venga applicato”.