Partiamo da questa premessa fondamentale: lo studio e l’apprendimento di una lingua straniera comporta determinazione e un metodo efficace di memorizzazione e comprensione. Non esistono segreti nascosti e formule magiche a noi sconosciute. Tuttavia grazie alla tecnologia odierna, è stato comprovato come anche l’accesso allo studio di lingue straniera abbia beneficiato di nuovi strumenti tecnologici. Un punto che naturalmente si colloca decisamente dietro rispetto alle lingue ufficiali, al plurilinguismo e alla formazione scolastica nel periodo iniziale del percorso di studi.

Proprio secondo questa rigida e valida griglia abbiamo appreso come i Paesi dove l’apprendimento di una seconda lingua abbia valori ottimali risultano essere il Lussemburgo, la Svezia, la Danimarca, la Finlandia, Cipro, Malta, la Slovenia e così via. Come avrete avuto modo di appurare l’Italia non è contemplata tra queste prime posizioni. Secondo l’attendibile criterio dell’European Language Index il nostro Paese occupa la 26esima posizione, all’interno del contesto europeo comunitario. Veniamo quindi dopo anche rispetto alla Spagna, dove l’apprendimento di una lingua in età scolastica risponde ai criteri attuali stabiliti in base alle sette categorie più efficaci per lo studio linguistico.

Sette categorie con 18 fattori, dove si tiene conto di aspetti come la formazione scolastica, il livello di competenza con una lingua straniera, l’accesso allo studio di lingue tramite strumenti di tipo tecnologico. Secondo nuovi studi anche la visione di materiali didattici tramite sottotitoli, doppiaggio e voiceover avrebbe un ruolo funzionale non marginale per lo studio linguistico. Come avrete già notato tra le prime posizioni non si trovano Paesi come Spagna, Germania, Francia e Italia. Tuttavia la posizione più bassa tra i 27 paesi presi in considerazione tocca alla Bulgaria, appena dopo rispetto all’Italia. Il problema non deriva però dallo studio di una lingua straniera nel percorso didattico, visto che Italia e Francia sarebbero più avanti in questo tipo di discorso, rispetto alla Germania, dove però contano gli altri aspetti fondamentali come il plurilinguismo e la presenza di minoranze linguistiche in un Paese.

Tra i nuovi criteri validi secondo l’analisi condotta da Talavan nel 2006 si può notare come l’accesso allo studio di lingue straniere tramite mezzi digitali abbia un ruolo determinante. Anche la visione di programmi televisivi, film e telefilm in lingua originale con sottotitoli, doppiaggio e voiceover acquista significato e ci può sostenere e aiutare nello studio di una seconda lingua straniera. La ricerca infatti ci indica come la visione di materiale video con sottotitoli fornisca una tripla e utile connessione a livello di suono, lingua e testo.

La piattaforma di studio di lingue di Preply, già attiva nel 2013, crea oggi i presupposti per l’apprendimento di lingue attraverso lo studio online digitale. Qui troviamo infatti una rete globale di migliaia di studenti e 15.000 tutor per studiare e insegnare le lingue straniere più diffuse del mondo. Si tratta di una piattaforma che utilizza questi nuovi sistemi e metodi di apprendimento funzionali per imparare una lingua, partendo dal proprio grado di istruzione, fino al raggiungimento di un livello ottimale per l’inserimento in campo professionale, didattico o di uso ricreativo.

Oggi abbiamo imparato come per quei cittadini nati in paesi in cui l'apprendimento delle lingue straniere viene sostenuto a livello nazionale abbiano un vantaggio sostanziale, rispetto ad altre realtà dove ciò non avviene. Lo studio ha il fine di mostrare quali paesi si posizionano meglio in Europa proponendo ai loro studenti le condizioni per acquisire competenze nelle lingue straniere. Oggi grazie alle piattaforme online anche in Italia un nuovo metodo di apprendimento di lingue straniere è possibile, seguendo le indicazioni di studi analitici più dinamici, moderni ed efficaci.