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E' bufera su Concita De Gregorio che ieri, per stigmatizzare il comportamento di alcuni giovani influencer che nel varesotto hanno distrutto una statua ottocentesca per farsi un selfie, li ha definiti in un articolo su La Repubblica "cretini integrali, decerebrati assoluti che in un tempo non così remoto sarebbero stati alle differenziali, seguiti da un insegnante di sostegno che diceva loro, 'vieni tesoro, sillabiamo insieme pulisciti però prima la bocca".
Frasi che hanno suscitato, come la stessa giornalista scrive oggi sulle colonne del quotidiano romano, la reazione di alcuni lettori "soprattutto familiari di persone con handicap e anche associazioni" che "si sono sentiti offesi". Tra gli altri anche il noto conduttore e autore radiofonico Gianluca Nicoletti, padre di un ragazzo autistico, che ha commentato con amarezza la vicenda in un intervento sul blog www.pernoiautistici.com. "Hanno ragione, cerebrolesi non è un insulto ma una condizione, mi hanno scritto. Completamente d'accordo", ammette la De Gregorio.
"Chiedo sommessamente scusa", aggiunge la giornalista, che però sottolinea: "A margine penso che sia comunque la morte del contesto. Autorevolissimi pensatori e filosofi, financo semplici scrittori lo hanno spiegato prima e meglio di me. Mi limito a confermare. Il linguaggio politicamente corretto e il comportamento che ne consegue stanno paralizzando il pensiero e l'azione. Specie a sinistra".