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"Ogni contatto va considerato a rischio, se ne limitiamo il numero abbassiamo il rischio di contagi", il coprifuoco "è ancora necessario". Così il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta" su Radio Cusano Campus.
Parlando poi di AstraZeneca: "Purtroppo le negatività verso i vaccini ci sono sempre state. In questo momento si va a vedere il pelo nell’uovo rispetto ad eventi avversi, anziché considerare la complessità e il rischio legato al Covid. Il fatto che la Gran Bretagna abbia vaccinato quasi tutta la popolazione con il vaccino Astrazeneca è un elemento di conferma. Spero che la decisione dell’Ue sia più legata ad aspetti commerciali, perché Astrazeneca non ha rispettato gli accordi". "La comunicazione -ha sottolineato- così cacofonica, diversificata, con questa eccessiva evidenziazione degli eventi avversi ha terrorizzato le persone, ormai la frittata è fatta".
Via le mascherine all’aperto con 30 milioni di vaccinati? "Concordo con il sottosegretario alla Salute Sileri sulla necessità di fare riaperture progressive. Probabilmente le riaperture ci porteranno ad un incremento dei casi nei giovani, ma senza grossi guai. Siamo come nelle pay-tv, stiamo guardando un film dall’inizio, ma se cambiamo canale vediamo lo stesso film che va a finire". "Credo che nell’arco di due mesi succederà anche in Italia - afferma Pregliasco - se avremo sempre più dosi di vaccino disponibili. La singola dose già dopo 14 giorni dà una buona copertura in termini di protezione, la seconda dose serve a rinforzare la protezione".